C’è un’inchiesta sulla morte di una 45enne di Veglie, deceduta in casa dopo un malore e in attesa di un secondo intervento allo stomaco.
Il statuto procuratore Alberto Santacatterina, questa mattina, ha conferito l’incarico per l’autopsia al medico legale Alberto Tortorella ed al Professore di Chirurgia Generale, Nicola Antonio Palasciano.
Gli esiti dell’autopsia, eseguita in giornata, si conosceranno entro il termine di 60 giorni. Nel frattempo, come atto dovuto in vista dell’esame autoptico, il pm ha iscritto nel registro degli indagati i nominativi di quattro medici che hanno avuto in cura la paziente. Rispondono di omicidio colposo e responsabilità colposa in ambito sanitario.
Si tratta di due “camici bianchi” del Policlinico “San Marco” di Zingonia (in provincia di Bergamo) e di altrettanti del “Vito Fazzi” di Lecce. Sono assistiti dagli avvocati Roberto Rella e Francesco D’Agata ed hanno nominato come consulenti tecnici di parte, i medici Francesca Donno, Francesco Faggiano e Alessandro Dell’Erba.
Invece, i familiari della vittima sono assistiti dall’avvocato Salvatore Musco e si sono rivolti al medico legale Roberto Vaglio.
D.P. 45 anni di Veglie è deceduta in casa il 28 maggio scorso. Le indagini hanno preso il via dalla denuncia di marito e figlio, presso la stazione dei carabinieri di Veglie, i quali chiedono chiarezza sulle cause della morte e vogliono capire se ci sia stata qualche negligenza da parte del personale sanitario.
La giovane donna è stata sottoposta il 21 gennaio ad un intervento chirurgico anti obesità, per la riduzione dello stomaco al Policlinico “San Marco” di Zingonia. Tornata a casa, ha cominciato ad avere forti dolori al fianco e ha seguito una cura a base di antibiotici.
Per diverso tempo e nel periodo di piena emergenza da Covid-19. Ed il 20 maggio, si è recata al pronto soccorso dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, per sottoporsi ad un controllo. In base a quanto denunciato dai familiari, però, i medici non avrebbero riscontrato particolari anomalie e la 45enne venne dimessa in giornata. Il giorno dopo, la donna si è sottoposta ad una Tac in una struttura privata e sarebbero emerse delle complicanze. A quel punto, i medici di Zingonia le hanno chiesto di tornare in ospedale, poiché era necessario un nuovo intervento chirurgico. L’operazione era prevista per il 30 maggio. Intanto, però, il 28 maggio, i sanitari del 118 sono dovuti intervenire in casa della donna di Veglie, poiché era stata colta da un malore. Purtroppo, una volta giunti sul posto non hanno potuto salvarle la vita.