
Avrebbe abusato in più occasioni di una bambina, con una serie di lusinghe e offrendole anche del denaro.
Un commerciante 40enne è indagato con l’accusa di violenza sessuale (tentata e consumata) aggravata e corruzione di minorenne.
In mattinata, è proseguito l’incidente probatorio dinanzi al gip Marcello Rizzo, con l’ascolto della psicologa Stefania Zecca che ha ritenuto la presunta vittima capace di testimoniare, in assenza di alterazioni psicopatologiche. In precedenza, la bambina di appena 11 anni, era stata sentita in modalità protetta davanti al giudice, presso il Tribunale dei Minorenni.
Il commerciante indagato è difeso dall’avvocato Paolo Maci e ha sempre negato un suo coinvolgimento nella vicenda.
La madre della bambina è invece assistita dall’avvocato Andrea Capone e ha dato il via alle indagini, attraverso una denuncia presentata presso la Questura di Lecce.
I fatti contestati dal pm Giorgia Villa si sarebbero verificati nel mese di luglio del 2020, in un paese del Nord Salento.
In base a quanto sostenuto dalla Procura, l’uomo si sarebbe abbassato i pantaloni e avrebbe cercato di costringere la bambina a compiere e subire atti sessuali, offrendole del denaro. La piccola si sarebbe però rifiutata di sottostare ai desideri perversi del 40enne.
In un’altra occasione, il presunto molestatore si sarebbe denudato e avrebbe costretto la minore ad assistere ad atti sessuali.
Infine, l’uomo è accusato di avere condotto la bambina in una località appartata di campagna e di averla prima immobilizzata per poi toccarla nelle parti intime.