Abusi sessuali verso gli studenti sul pulmino ed in un garage. L’autista nega le accuse dinanzi al giudice

E ha respinto anche l’accusa di averli adescati attraverso whatsapp, riferendo di avere solo usato un tono scherzoso con i ragazzi

Nega le accuse l’autista di un pulmino, finito agli arresti domiciliari con l’accusa di ripetuti abusi sessuali su alcuni studenti minorenni, dopo averli adescati con varie scuse, lusinghe e complimenti.

In mattinata, presso il tribunale di viale De Pietro, si è svolto l’interrogatorio di garanzia dell’indagato. Il 48enne, residente in un paese del Basso Salento, assistito dall’avvocato Fabrizio Mangia, ha risposto per circa un’ora alle domande del gip Laura Liguori, negando di avere approfittato del suo ruolo di autista per abusare degli studenti sul pulmino, con baci e palpeggiamenti. E ha respinto anche l’accusa di averli adescati attraverso whatsapp, riferendo di avere solo usato un tono scherzoso con i ragazzi che conosceva da tempo, poiché li portava ogni giorno a scuola. Inoltre, l’uomo ha negato di averli violentati nel garage di casa.

Al termine dell’interrogatorio, il legale dell’indagato ha chiesto la revoca della misura cautelare ai domiciliari, su cui il gip si esprimerà nelle prossime ore.

Occorre ricordare che nella mattinata di venerdì è stata eseguita dai carabinieri l’ordinanza di misura cautelare ai domiciliari, nei confronti di un 48enne del Basso Salento. L’istanza di arresto era stata avanzata dal pm Luigi Mastroniani che aveva, però, chiesto la custodia cautelare in carcere.

Il presunto pedofilo risponde di vari episodi di violenza sessuale aggravata e adescamento di minorenni.

L’inchiesta è scattata dopo la denuncia del padre di un 15enne. I fatti si sarebbero verificati per ben sei anni ed in particolare tra il 2016 ed il 2022.

In base a quanto ricostruito nel corso delle indagini, l’autista di un pulmino privato che eseguiva il servizio di trasporto degli studenti dalla loro abitazione verso un istituto superiore di un paese limitrofo del Basso Salento avrebbe abusato di loro.

Le presunte vittime sono state ascoltate in forma protetta, durante le indagini. Inoltre, sono stati sequestrati all’indagato una serie di supporti informatici e sarebbero venuti alla luce svariati messaggi con cui l’autista del pulmino avrebbe adescato gli studenti.



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