Abusi sessuali su due allieve minorenni? Maestro di equitazione respinge le accuse

nei giorni scorsi, un uomo di 65 anni, gestore di un maneggio del Nord Salento, è finito in manette ed è stato condotto in carcere dai carabinieri

Respinge ogni accusa, il maestro di equitazione accusato di avere abusato di una nipote e di un’altra ragazzina minorenne.

Nella mattinata di oggi, si è svolto l’interrogatorio di garanzia dell’uomo, arrestato nelle scorse ore e condotto nel carcere di Borgo San Nicola.

Dinanzi al gip Alessandra Sermarini che ha firmato l’ordinanza di arresto, il 65enne gestore di un maneggio del Nord Salento, ha negato gli addebiti, riferendo che si sarebbe trattato di normali lezioni, senza alcun tipo di abuso. Ed a margine dell’interrogatorio, l’avvocato Francesca Conte afferma: “Sapremo dimostrare la sua estraneità alle gravi accuse”.

L’indagato risponde delle ipotesi di reato di violenza sessuale continuata ed aggravata.

Le indagini condotte dal pm della Procura di Brindisi, Paola Palumbo e dal collega di Lecce, Luigi Mastroniani, hanno preso il via dalla denuncia dei genitori delle vittime, una delle quali assistita dall’avvocato Anna Maria Ciardo. La giovane venne anche sentita nel corso dell’incidente probatorio, confermando le accuse.

I presunti abusi sessuali

I presunti abusi ai danni della 13enne leccese si sarebbero verificati in un paese del Nord Salento, nel mese di maggio del 2021. Durante una lezione di equitazione, il 65enne, avrebbe palpeggiato la ragazzina, facendole sbottonare i pantaloni. Non solo, poiché le avrebbe afferrato il polso per farle toccare le parti intime del cavallo, con la scusa di creare un rapporto empatico e dicendole che si trattava di un segreto.

Come detto, il maestro di equitazione è accusato di violenza sessuale anche su una nipotina di 9 anni all’epoca dei fatti, avvenuti tra il 2018 ed il 2020. L’uomo l’avrebbe adescata regalandole oggetti di bigiotteria, soldi e cioccolato. E avrebbe avuto rapporti completi con la piccola nell’auto, in casa, nonché nella roulotte del maneggio. E l’avrebbe minacciata per non farle rivelare nulla ai propri genitori.

La bambina si confidò prima con una compagna di scuola per poi invece, riferire gli abusi subiti a sua madre che sporse denuncia. Il 65enne venne anche attinto dalla misura del divieto di avvicinamento alla ragazzina di 13 anni ed ai suoi genitori.

La giovane venne poi sentita nel corso dell’incidente probatorio, confermando le accuse, durante l’ascolto protetto.

(Immagine tratta dal web)



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