Otto persone finiscono sotto processo per una presunta serie di irregolarità nell’ampliamento del Resort Villa Ravenna. Il gup Laura Liguori, al termine dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio: Claudio De Prezzo, 57enne di Sannicola, amministratore e gestore di “Villa Ravenna s.r.l.; Anna Pisanello, 84enne di Sannicola, legale rappresentante della stessa società; i direttori dei lavori: Salvatore Pellegrino, 58 anni di Nardò e Luigi Verardi, 53 anni di Racale; Giampaolo Miglietta, 58enne di Squinzano, responsabile del terzo settore dell’ufficio tecnico di Sannicola; Giordano Carrozzo, 59enne di Melendugno, Responsabile del SUAP; Giuseppe Ingrosso, 61enne di Castri di Lecce, Responsabile del Procedimento Relativo al Parere di conformità urbanistica; Giovanni Rodia, 50enne di Sannicola, titolare dell’omonima ditta individuale.
Dovranno presentarsi il 7 giugno prossimo dinanzi ai giudici in composizione collegiale per l’inizio del processo.
Sono difesi dagli avvocati: Luigi Corvaglia, Francesco Galluccio Mezio, Angelo Vantaggiato, Annamaria Mazzo e Pantaleo De Pace e potranno dimostrare l’estraneità alle accuse nel corso del dibattimento.
Rispondono, a vario titolo ed in diversa misura, di: abusivismo edilizio, abuso d’ufficio, falsità ideologica e truffa aggravata.
Secondo la Procura, i lavori di ristrutturazione di Villa Ravenna sarebbero stati eseguiti ampliando alcuni spazi, in assenza dei permessi per costruire e in netto contrasto con la destinazione urbanistica della zona.
Inoltre, i funzionari comunali non avrebbero disposto la rimozione/demolizione delle opere abusive, consentendo la realizzazione di nuovi illegittimi interventi edilizi. I progettisti, invece, avrebbero falsamente attestato la conformità delle opere agli strumenti urbanistici vigenti nella zona.
Infine, viene contestato a De Prezzo, Pisanello e Rodia il reato di truffa aggravata nella presentazione a Puglia Sviluppo, della documentazione sulla conformità delle opere edilizie alle autorizzazioni ottenute.
Ricordiamo che nel novembre del 2019 è finita sotto sequestro una parte della struttura di Villa Ravenna, il lussuoso resort di Sannicola.
L’operazione, coordinata dal procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone, è stata eseguita dai militari della Guardia di Finanza di Gallipoli sulla scorta del decreto di sequestro preventivo a firma del gip Giulia Proto.
I sigilli hanno riguardato la zona del seminterrato (la grotta) dove sorge la Spa, poiché, secondo quanto sostenuto dai consulenti della Procura, il giardino sovrastante risulterebbe a rischio crollo. Inoltre, sono finiti sotto sequestro, un porticato in legno ed i bagni della piscina.