Questa mattina i militari del Nucleo Investigativo di Lecce, insieme a quelli della Stazione carabinieri di San Pietro Vernotico hanno chiuso il cerchio, o almeno uno dei tanti connessi all’ormai nota operazione Deja vu che nel novembre 2014 portò agli arresti alcuni esponenti della Scu.
È stato così notificato a Giuliano Fabio Marra, 45enne di San Pietro vernotico, l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, relativa al reato di favoreggiamento personale con l’aggravato dell’ipotesi dell’art. 7 della L.152/1991 – ovvero al fine di agevolare l’associazione mafiosa. La persona che Marra avrebbe coperto, nel suo periodo di latitanza, è Sergio Notaro che, come è noto, è stato raggiunto da una prima ordinanza di custodia cautelare in carcere in data 11.11.2014, ma riuscì a sfuggire alla cattura, alla quale venne poi data esecuzione il 01.12.2014 successivo.
L’odierno provvedimento ha fatto luce su quel periodo e sui soggetti che consentirono e favorirono il periodo di latitanza di Notaro.
In particolare, Marra, come si legge dalla misura del G.I.P. Cazzella:”… non appare revocabile in dubbio la sussistenza di prove granitiche di responsabilità a carico di MARRA Fabio per il reato di favoreggiamento personale…..”
E così, l’uomo avrebbe messo a disposizione un’abitazione della sua famiglia a Cellino San Marco, per la latitanza di Notaro e, si sarebbe adoperato per sviare gli eventuali controlli dei carabinieri, muovendosi a bordo di una Lancia Lybra, utilizzata – nelle ricostruzioni dei militari – per convenire ad incontri con altri soggetti, in particolare Vincenzo Stippelli e Gianluca Tamborrini indagati anch’essi in concorso e già colpiti da altri provvedimenti più afflittivi.
Dopo la notifica del provvedimento, Marra è stato trasferito presso la sua abitazione in San Pietro Vernotico in regime di arresti domiciliari.