La maglia di una squadra di calcio è più di una “divisa” da indossare in campo durante la partita. È un simbolo di identità, di appartenenza, di valori che vanno oltre il campo da gioco. I colori, il logo, le grafiche scelte raccontano una storia fatta di passione, traguardi e obiettivi, una storia che unisce tifosi e giocatori anche lontano dal rettangolo verde, anche quando i riflettori puntati per 90 minuti sullo stadio vengono spenti. Certo, non si può negare che sia anche una questione di marketing e il merchandising, ma non è un caso se quando le cose in campo si mettono male l’urlo che parte dalla curva è quello di dare il massimo per la maglia, per quello che rappresenta. La maglia è un richiamo, è un legame indissolubile con il territorio. Lo sa bene l’U.S. Lecce che ha presentato le casacche per la prossima stagione di Campionato.
La nostra maglia profuma di Salento
La maglia di una squadra di calcio racconta anche di una terra, come recita il titolo del video diffuso dalla società di via Colonnello Costadura. Un cortometraggio di un minuto sulle note di Vivere con la voce inconfondibile di Tito Schipa. Un video emozionante che, inutile dirlo, è diventato in pochi minuti virale sui social e su whatsapp. È possibile per una squadra di calcio raccontare la bellezza del Salento? La risposta è sì, e può farlo in 60 secondi.
Dopo qualche ora sono state pubblicate anche le foto delle divise da gioco indossate dai nuovi volti del Lecce. La “giallorossa” è indossata da Tete Morente, la seconda maglia da Kialonda Gaspar, la terza da Balthazar Pierret e quella del portiere da Cristian Früchtl.
