Non soltanto rivolgeva alla madre malata di diabete insulti e minacce, ma aggrediva anche chiunque andasse in soccorso della donna – compreso il medico di famiglia.
I carabinieri della Stazione di Gagliano del Capo hanno così dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura di sicurezza personale in luogo di cura nei confronti di B.U. 33enne, già noto alle forze dell’ordine, affetto da disturbi della personalità.
Il provvedimento emesso dal Tribunale di Lecce – Ufficio del GIP, su richiesta del sost. Proc. Dott.ssa Licci, scaturisce dalle indagini esperite dai militari dell’Arma a seguito di episodi di maltrattamenti in famiglia ai danni della madre dell’arrestato e anche nei confronti del medico di famiglia.
I fatti risalgono al periodo che va da luglio a dicembre 2013; quando B.U. affetto da disturbi della personalità più volte, aveva maltrattato la madre, già in precarie condizioni fisiche poiché affetta da diabete in stato avanzato, sia mediante manifestazioni di violenza fisica che psicologica offendendola con epiteti di ogni tipo, minacciandola reiteratamente di percuoterla, anche con l’uso di cinture o di altri oggetti, brandendo al suo indirizzo dei coltelli minacciandola di morte con frasi quali “te scannu”. E poi – come dal racconto dei carabinieri – giù con spintoni e percosse in tante occasioni su diverse parti del corpo.
A tali episodi si affiancavano minacce e aggressioni nei confronti dei vicini che giungevano in soccorso della madre. Due gli episodi contestati in particolare dall’Autorità Giudiziaria: il primo in data 05 luglio 2013 quando B.U. aveva tagliato tutti e quattro i pneumatici dell’autovettura di un vicino parcheggiata di fronte casa; il secondo lo scorso 13 luglio 2013 quando in occasione dell’ennesima aggressione alla madre B.U. si era scagliato anche verso un uomo ed il figlio minore, anche con l’uso di armi improprie, in particolare una coppa in vetro, cagionando ad entrambi lesioni lievi, perché “responsabili” di essere intervenuti per difendere la donna.
Il clou degli atti di violenza è però giunto a dicembre 2013 quando l’uomo in stato di alterazione psicofisica, così come avvenuto in passato, si è presentato presso lo studio del medico di famiglia aggredendo e minacciando verbalmente il professionista anche di morte, al fine di ottenere ricette mediche di psicofarmaci senza le prescrizioni del locale centro di igiene mentale. L’uomo, a seguito di perizia psichiatrica, è stato successivamente giudicato affetto da una condizione di infermità tale da escludere parzialmente la capacità di intendere e di volere, ma comunque socialmente pericoloso. In virtù di ciò, il 33enne oggi è stato condotto presso una casa di cura in provincia di Bari con l’obbligo di permanenza.