Morte Marianna Greco: disposta riesumazione salma. Marito indagato per omicidio

La 37enne fu trovata senza vita nel suo letto e con i segni di quattro coltellate alla gola, il 30 novembre di tre anni fa a Novoli.

Dopo la riapertura indagini sulla morte di Marianna Greco, arriva l’iscrizione nel registro del marito. La 37enne fu trovata senza vita nel suo letto e con i segni di quattro coltellate alla gola, il 30 novembre di tre anni fa a Novoli.

Ora, Emanuele Montinaro, 43 anni, di Campi Salentina risponde di omicidio volontario. Al momento si tratta di un atto dovuto in vista della riesumazione del cadavere e della successiva autopsia, rilevato, come afferma il pm “che è assolutamente necessario, per fugare ogni dubbio in ordine alla dinamica degli accadimenti che hanno determinato il decesso, disporre nuovi accertamenti“. Si terrà mercoledì prossimo e sara affidata al medico legale Roberto Vaglio e al professore Francesco Introna. L’indagato, difeso dall’avvocato Antonio De Mauro, potrà nominare un proprio consulente tecnico di parte. Intanto, l’uomo è stato già ascoltato nelle scorse ore dagli inquirenti alla presenza del legale, chiarendo la propria posizione.
Dunque non si procede più, con l’accusa di istigazione al suicidio (l’ipotesi di reato iniziale), “considerati gli sviluppi delle indagini ed in particolare lette le memorie, con i relativi allegati, come sostiene il pm nell’avviso di conferimento dell’incarico al medico legale.
Decisiva, infatti, per riaprire le indagini, coordinate dal pm Stefania Mininni, la memoria difensiva presentata dagli avvocati Francesca Conte e Francesco Tobia Caputo, per conto della madre Luisa, del padre Francesco e della sorella Giovanna.
I legali avevano depositato la consulenza del medico specialista che l’aveva in cura e del perito informatico. Dalla consulenza di parte del medico legale Giuseppe Fortuni, inoltre, sarebbero emerse delle ferite da taglio sulle dita, che potrebbero essere riconducibili ad una colluttazione.
Inoltre, in alcune foto scattate dopo il ritrovamento del corpo, si noterebbe un capello che non apparterrebbe alla vittima. E poi, ritengono i consulenti di parte, sarebbe necessario prelevare il “campione” di materiale, depositatosi sotto le unghie di Marianna.
Infine, i familiari esprimono altri dubbi: la posizione della vitttima sul letto, sarebbe incompatibile con l’ipotesi del suicidio ed il rapporto conflittuale tra i due coniugi, sarebbe testimoniato da alcuni messaggi ( irreperibili), presenti sul cellulare di Marianna.



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