Chiede denaro minacciando il sindaco di fare esplodere la casa: condannato a oltre 2 anni

Anche il vice sindaco di San Donato avrebbe ricevuto richieste di denaro dall’uomo che minacciava di farsi saltare la casa.

Arriva la condanna a 2 anni ed 8 mesi per il 48enne di San Donato di Lecce, accusato di una serie di richieste estorsive al sindaco ed al suo vice.

Il gup Giulia Proto, al termine del processo con rito abbreviato, ha condannato D.C. alla pena di 2 anni ed 8 mesi. Il pm Paola Guglielmi aveva invocato la stessa pena, al termine della requisitoria, per tentata estorsione e danneggiamento. L’imputato, a seguito di una perizia psichiatrica a firma dello specialista Domenico Suma, è stato dichiarato capace d’intendere e di volere. Il giudice al termine del processo ha contestualmente concesso all’imputato gli arresti domiciliari.

Ricordiamo che D.C. vene arrestato nel mese di febbraio a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, a firma del gip Michele Toriello.

I fatti contestati si sarebbero verificati tra dicembre del 2019 e gennaio del 2020. D.C. avrebbe chiesto, per mezzo di richieste estorsive, degli aiuti economici al “primo cittadino” di San Donato, Alessandro Quarta. Infatti, attraverso un biglietto, avrebbe minacciato di farsi esplodere la casa, con due bombole di gas da 15 litri.

Anche il vice sindaco Salvatore Tanieli avrebbe ricevuto richieste di denaro dall’uomo, per non farsi saltare la casa. E in un’occasione, D.C. diede anche fuoco ad un materasso, nei pressi della propria abitazione.Successivamente, sindaco e vice sindaco di San Donato hanno sporto denuncia presso la locale stazione dei Carabinieri.