Molestie in ascensore ai danni di una studentessa: collaboratore scolastico sotto processo

Il bidello in seguito avrebbe subìto una brutale aggressione con una mazza, dal padre della ragazza. Quest’ultimo è stato già condannato ad 1 anno.

Finisce sul banco degli imputati, il bidello accusato di molestie ai danni di una studentessa e picchiato dal padre di quest’ultima. Risponde dall’accusa di violenza sessuale aggravata.

In mattinata, dinanzi ai giudici della prima sezione collegiale (Presidente Roberto Tanisi, a latere Elena Coppola e Adele Ferraro) si è svolto il processo, nel rispetto del protocollo sull’emergenza covid-19. La difesa, rappresentata oggi in udienza dall’avvocato Salvatore Rollo dello studio Spalluto, ha chiesto di risentire la parte lesa e di acquisire le valutazioni relative alla condotta negli anni 2016-2017-2018-2019, su eventuali sospensioni disciplinari maturate negli stessi anni.

La ragazza riportò, infatti, a dire del difensore, un 6 in condotta (l’anno in cui sarebbe stato molestata dal bidello), che ne compromise la promozione, venendo bocciata. Il Tribunale si è riservato sul punto di decidere, durante il dibattimento.
Inoltre, la difesa ha già indicato la propria lista testi, anche per potere verificare se il giorno in cui avvenne l’episodio contestato dalla Procura, fosse effettivamente presente a scuola.

Intanto, il collegio giudicante ha accolto la richiesta del legale di acquisire l’intero fascicolo della vicenda parallela, dove il padre della studentessa ha patteggiato la condanna ad 1 anno (pena sospesa) per aver provocato lesioni personali al collaboratore scolastico. Quest’ultimo, il 21 maggio del 2018, venne aggredito con un bastone dal genitore che dopo essere sceso dalla macchina lo colpì con una mazza; provocandogli le fratture di entrambi gli avambracci, ricucite con ben 180 punti di sutura e guarite dopo sette mesi. E l’uomo si giustificò, dicendo di aver agito così violentemente, perché la figlia era stata oggetto di attenzioni sessuali da parte del bidello.

Il processo a carico del collaboratore scolastico proseguira il 15 febbraio del 2021.
L’imputato è difeso dall‘avvocato Paolo Spalluto.

Invece, il 26 febbraio scorso, si è tenuta l’udienza preliminare davanti al gup Simona Panzera. Il giudice ha rinviato a giudizio il collaboratore scolastico. In precedenza, si era già tenuta l’udienza preliminare ed il giudice accolse la richiesta di nullità del decreto di citazione a giudizio avanzata dalla difesa. La ragazza, all’epoca dei fatti 17enne, si era costituita parte civile assistita dal legale Fiorindina De Carlo.
Il fascicolo è comunque ritornato in Procura che ha ascoltato il collaboratore scolastico, il quale ha negato l’episodio di molestie, sostenendo che si fosse trattato di una ripicca nei suoi confronti.
Il pm ha comunque formulato la richiesta di rinvio a giudizio.

Le accuse

Secondo la Pubblica Accusa rappresentata dal pm Stefania Mininni, la studentessa 17enne sarebbe stata molestata dal bidello, una mattina del 13 gennaio del 2018. Gli episodi si sarebbero verificati all’interno dell’ascensore di un liceo alle porte di Lecce.
L’uomo, dopo aver schiacciato il tasto del piano interrato, avrebbe raggiunto il sotterraneo, dove c’era il deposito di vecchi banchi e lavagne rotte e avrebbe cercato un approccio fisico con la ragazza. Avrebbe tentato di baciarla, ma la studentessa sarebbe riuscita a respingere il molestatore. Risalendo con l’ascensore, però, il bidello avrebbe cercato nuovamente di “toccarla” nelle parti intime.
La studentessa è stata anche sentita dal giudice nella forma dell’incidente probatorio. La giovane ha confermato le accuse e le molestie subìte in ascensore dal collaboratore scolastico.

Infine, c’è un terzo filone dell’inchiesta. Nei mesi scorsi la Procura ha chiuso le indagini su vice preside ed insegnante della stessa scuola. Rispondono entrambe di omessa denuncia e rischiano di finire sotto processo.
Sono accusate di non avere presentato denuncia alle autorità competenti, dopo avere raccolto le dichiarazioni della ragazza, presunta vittima di molestie per mano del bidello. E inoltre, non avrebbero informato la preside di quanto accaduto.