Addio a Carla Fracci: grazia, eleganza e una vita passata sulle punte

Il mondo della danza piange per la scomparsa di Carla Fracci. L’étoile della Scala si è spenta a Milano, dopo aver combattuto a lungo contro un cancro

Dopo una vita passata sulle punte si è spenta Carla Fracci, regina della danza che ha conquistato i palcoscenici più prestigiosi, incantando il mondo. Nella sua lunghissima carriera ha vestito i panni di più 200 personaggi, ha ballato con i grandi come Rudolf Nureyev e ha collezionato ovazioni ovunque. “You are wonderul” le confessò commosso Charlie Chaplin dopo averla vista danzare.

Simbolo di eleganza, grazia, perfezione, ma sempre umile. E gentile. “Ben piantate nella terra, ci sono le mie radici” amava ripetere nelle interviste ricordando le sue origini proletarie: «sono figlia di un’operaia e di un tranviere che quando passava con il tram sotto il Teatro alla Scala, dove studiavo, scampanellava per salutarmi», raccontava con orgoglio.

Malata da tempo si è spenta a Milano a 84 anni. Lottava contro un tumore, con coraggio e lo stesso riserbo con cui ha vissuto. Ha chiuso gli occhi accanto al marito Beppe Menegatti, sposato nel 1964, e al figlio Francesco portato con lei sul palco avendo danzato fino al sesto mese di gravidanza.

Indimenticabile la sua ‘Giselle’, delicatissima e struggente, interpretata con i capelli sciolti e un leggerissimo tutù. Solo lei poteva rendere unico il personaggio uscito dalla fantasia di Théophile Gautier. E poi Medea, Giulietta, Francesca da Rimini. Sempre bellissima. E impeccabile. E sempre più famosa. Eugenio Montale le dedicò una poesia «La danzatrice stanca».

La danza perde la sua stella più brillante. Anche lontano dai riflettori.