Condizioni critiche per il 15enne di Montesano, troppo gravi le ferite riportate nello schianto. Ma si spera ancora

Sta combattendo tra la vita e la morte da giorni Gianluigi Coppola, il 15enne di Montesano Salentino, rimasto coinvolto in un incidente stradale insieme al cugino 22enne. Intanto è caccia al suv nero che avrebbe causato l’impatto.

Continua a lottare tra la vita e la morte Gianluigi Coppola, il 15enne di Montesano Salentino rimasto coinvolto in un bruttissimo incidente stradale lo scorso venerdì. Le sue condizioni, al momneto disperate, erano apparse fin da subito drammatiche ai medici dell’Ospedale ‘Panico’ di Tricase e del ‘Vito Fazzi’ di Lecce che in questi giorni hanno tentato in tutti i modi di salvargli la vita.
 
La speranza in un miglioramento, nonostante l’operazione alla testa subita e le gravi ferite riportate, non si è mai spenta. Nel pomeriggio si sono anche rincorse voci sulla morte cerebrale del giovane, fa fortunatamente non è così. Anzi in serata si parla anche di qualche lieve, lievissimo miglioramento: Gianluigi ha risposto alle terapie con la febbre; buon segno, dunque, perchè ciò significa che gli organi stanno provando a riprendere la loro funzionalità.

Che cosa vuol dire combattere tra la vita e la morte a causa di un incidente il Salento lo ha capito quando è toccato al piccolo Roberto, il bambino di 10 anni investito a Trepuzzi da un pirata della strada risultato poi positivo all’esame tossicologico.  
 
Troppo violento lo schianto dell’auto, una La Fiat Idea guidata dal cugino 22enne, contro un muretto a secco che delimita la carreggiata, a pochi passi dal Mercatone Uno di Surano. Una strada, la statale 275, nota per essere stata in passato teatro di altri incidenti, altrettanto gravi.  

La causa è da ricercarsi in una manovra spericolata da parte di un suv di colore scuro che avrebbe tagliato la strada ai due giovani causando l'impatto contro il muretto a secco prima di dileguarsi e far perdere le prorpie tracce.
 
I primi ad accorgersi della gravità dell’accaduto erano stati alcuni automobilisti di passaggio che avevano attivato immediatamente la macchina dei soccorsi. Un’ambulanza del 118, giunta sul posto, trasportò lo studente sirene spiegate verso il “Cardinal Panico” di Tricase, ma l’aggravarsi del quadro clinico aveva reso necessario un trasferimento d’urgenza nel reparto di neurochirurgia del nosocomio del capoluogo barocco.
 
È brutto parlare di bilanci, di vittime della strada, di numeri che stanno salendo in maniera preoccupante. Nel rispetto del dolore di una famiglia diciamo piuttosto che un’altra giovane vita non può e non deve essere spezzata sul più bello, senza un perché.

Mentre scriviamo possiamo parlare di condizioni disperate, critiche ma non di morte cerebrale.  E in questi casi sperare è sempre la cosa giusta da fare.



In questo articolo: