
Assoluta estraneità ai fatti contestatigli dagli inquirenti, ma anche un'ampia disponibilità a far luce sulla verità. È ciò che emergerebbe dall'interrogatorio, durato circa cinque ore, del vice presidente del Consiglio Comunale, Antonio Torricelli che ha risposto a tutte le domande degli uomini delle Fiamme Gialle. L'incontro si è tenuto questa mattina, dalle 9.30 alle 13.30, così come concordato con l'ufficio della Procura, presso la sede della Guardia di Finanza di Lecce alla presenza del suo difensore, l'avvocato Luigi Covella. Torricelli ha sottolineato che, per il ruolo ricoperto, non aveva compiti per la gestione delle graduatorie (è una prerogativa che appartiene all’assessorato competente).
L'interrogatorio di oggi, è il primo dei quattro previsti dal sostituto procuratore Antonio Negro, nell'ambito dell'inchiesta che ha coinvolto altri due amministratori ed un funzionario del Comune di Lecce. Si tratta degli assessori Attilio Monosi, difeso dall'avvocato Riccardo Giannuzzi, che sarà sentito lunedì prossimo; dell'assessore al traffico Luca Pasqualini, difensore Giuseppe Fornari, che verrà ascoltato domani e del dirigente comunale Lillino Gorgoni, difeso dall'avvocato Giancarlo Caiaffa e per il quale l'interrogatorio è previsto per venerdì 19 giugno. L'inchiesta, coordinata dai sostituti procuratori Antonio De Donno e Antonio Negro, riguarda la presunta compravendita di voti che avrebbe segnato la campagna elettorale del 2012 nel Comune di Lecce e che prese il via con l'esposto presentato dalla deputata del Pd Teresa Bellanova e dal consigliere Antonio Rotundo.
I reati contestati a tutti gli indagati sono: associazione a delinquere (l’accusa di associazione, secondo il teorema accusatorio, si configura perché i quattro indagati avrebbero favorito alcuni richiedenti a discapito dei legittimi assegnatari inseriti nella graduatoria, ma è un ipotesi che necessiterà dei dovuti riscontri); abuso d’ufficio, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, corruzione per l’esercizio della funzione e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.
In merito ad Antonio Torricelli, i militari della Guardia di Finanza avevano perquisito l'abitazione e contemporaneamente la stanza adibita all’uso dei due Vice- Presidenti, presso il Comune; gli fu notificato l’atto autorizzativo di rito, con l’avviso d’indagine per la gestione dell' assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Il vice presidente del Consiglio Comunale, Torricelli, nella lettera inviata al Presidente della X Commissione Controllo, Antonio Rotundo, aveva affermato di essere anzitutto "un uomo perbene" ed entrando nel merito della questione di essere" un consigliere comunale, peraltro di opposizione, quindi privo di alcun potere gestionale, ma solo in possesso di prerogative di controllo e stimolo all’attività amministrativa e decisionale del Governo cittadino” e di essere particolarmente dispiaciuto per i reati addebitatigli poiché "è noto il mio continuo impegno, rivolto anche al livello regionale, per quanto riguarda la legge di riordino, contenente la sanatoria dei tre anni per le occupazioni abusive, ma anche per limitare gli sfratti selvaggi e dolorosi, nei confronti di morosità incolpevoli e situazioni di conclamata ed accertata emergenza e necessità sociale".
In ultimo, la preghiera all’indirizzo di Antonio Rotundo, in qualità di presidente della X Commissione consiliare, di "convocare per martedì 16 la Commissione di controllo" appunto. Ma non solo. Torricelli chiede che vengano convocati anche il Sindaco, la Stampa “perché è in quella sede politica, a testa alta, occhi dritti e coscienza assolutamente serena che intendo rendere conto della mia, allo stato, non riconoscibile responsabilità e conseguenze”. Il vicepresidente del Consiglio mette poi in evidenza una strana coincidenza: nello stesso giorno, martedì 16, 40 anni fa, nel 1975, veniva eletto per la prima volta al Consiglio. “festeggerò – commenta Antonio Torricelli – dopo 40 anni di attaccamento alla maglia, inattesa ed imprevedibile la mia prima perquisizione”.
L'interrogatorio dell’assessore alla mobilità Luca Pasqualini, invece, è stato rinviato a data da destinarsi. Una decisione adottata dall’avvocato Giuseppe Fornari e comunicata nelle scorse ore al procuratore aggiunto Antonio De Donno e al sostituto Antonio Negro, per avere modo di studiare le carte ed avere consapevolezza dei documenti a supporto dei capi d’imputazione. L'avvocato Fornari però non esclude che più avanti il suo assistito possa essere ascoltato dagli inquirenti.