Ex carabiniere ucciso con quattro fucilate: si attendono risposte dalla perizia balistica del Ris di Roma sulle armi

Al via, a partire dal 20 maggio, nei laboratori del Ris dei Carabinieri di Roma, le operazioni peritali sui due fucili appartenenti ad un uomo di San Donaci

Al via, a partire dal 20 maggio, gli accertamenti balistici per far luce sull’omicidio dell’ex carabiniere, assassinato con quattro colpi di fucile a Copertino. In quella data, a seguito del rinvio disposto oggi, presso i laboratori del Ris dei Carabinieri di Roma, avranno inizio le operazioni peritali, dopo il sequestro di due fucili, appartenenti ad un uomo di San Donaci. Sarà infatti la perizia balistica a stabilire se ci sia un nesso significativo tra le armi sequestrate e i bossoli ritrovati sul luogo del delitto.

Ed intanto, l’uomo, il 70enne di San Donaci, Michele Aportone, è stato iscritto nel registro degli indagati insieme alla moglie Rossella Manieri, 62 anni, orginaria di Copertino, per l’ipotesi di reato di omicidio volontario aggravato e violazioni in materia di detenzione di armi. Nello specifico, si tratta di padre e madre della donna con cui l’ex carabiniere aveva avuto una frequentazione. Al momento l’iscrizione è un mero atto dovuto, nell’ambito del l’inchiesta coordinata dai pm Paola Guglielmi e Alberto Santacatterina.

Marito e moglie erano stati accompagnati nei giorni scorsi in Caserma a Lecce, per essere ascoltati insieme alla figlia ed all’ex fidanzato, come persone informate dei fatti.

Gli accertamenti tecnici dei Ris riguarderanno anche eventuali aspetti dattiloscopici e di microscopia elettronica, in relazione ai reperti sequestrati durante le indagini.

Nella giornata di domani, invece, vi sarà il conferimento dell’incarico per l’esame autoptico al medico legale Roberto Vaglio. L’autopsia dovrebbe essere eseguita subito dopo.

Gli indagati, al momento assistiti d’ufficio, rispettivamente dagli avvocati Ilario Manco e Giancarlo Vaglio, potranno nominare un proprio consulente tecnico. Stesso discorso per i familiari di Silvano Nestola. Il fratello e la sorella sono assistiti dall’avvocato Enrico Cimmino. I genitori, invece, dall’avvocato Vincenzo Maggiulli.

Intanto, continuano gli accertamenti dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce. Nella mattinata di ieri è stato perquisito un camper nell’area di Nardò, visto che Aportone gestice un camping in quella zona.

E si continua anche a scandagliare la vita privata dell’ex carabiniere assassinato con quattro colpi di fucile. Nelle scorse ore, sono stati sequestrati i supporti informatici della vittima, tra cui computer e telefonino, in cerca di elementi utili alle indagini.

I carabinieri, inoltre, hanno setacciato contrada Tarantino, a Copertino, dove si è consumato l’omicidio. Sono stati acquisiti e visionati, inoltre, i filmati degli impianti di videosorveglianza presenti intorno alla zona in cui si è verificato l’agguato.

Silvano Nestola, ex carabiniere, è stato colpito a morte il 3 maggio, intorno alle 22.00, a pochi passi dall’abitazione della sorella, dove era andato a cena con il figlio di 10 anni come quasi tutte le sere. L’assassino che a volto coperto ha premuto il grilletto sapeva di trovarlo lì. Conosceva quell’abitudine e lo ha atteso prima di colpirlo a morte. Ed assieme al killer, non è da escludere che sul luogo del delitto vi fosse un complice.



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