
Sarà una perizia a verificare la compatibilità con il carcere, per Michele Aportone, 70enne di San Donaci, accusato dell’omicidio di Silvano Nestola, l’ex carabiniere freddato con quattro colpi di fucile, dinanzi al figlio, il 3 maggio del 2021. Nella mattinata di oggi, il gip Sergio Tosi, dopo l’istanza avanzata dall’avvocato Francesca Conte, ha affidato l’incarico al medico legale Francesca Donno che entro 15 giorni dovrà stabilire se le condizioni di salute del 70enne siano compatibili con il carcere.
Ricordiamo che nelle settimane scorse, Michele Aportone è stato raggiunto dall’avviso di conclusione indagini a firma dei pubblici ministeri Paola Guglielmi e Alberto Santacatterina. Michele Aportone, il padre della ex compagna di Nestola, è indagato con le accuse omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti e futili e detenzione illegale di arma da fuoco. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, Silvano Nestola dopo essersi separato dalla moglie aveva iniziato dall’estate scorsa una relazione con la figlia di Michele Apprtone (anch’ella separata). Tale rapporto non era visto di buon grado ed era fortemente osteggiato da Aportone e da sua moglie ( per la quale è stata chiesta l’archiviazione), che vedevano in Silvano il responsabile della separazione della figlia dal marito.
A quel punto, Michele Aportone avrebbe premeditato è messo in atto l’omicidio, come sostenuto dai pm: “non approvando la relazione sentimentale tra la vittima e la figlia trentaseienne”.
Ricordiamo che Michele Apportone venne arrestato il 24 novembre scorso dai Carabinieri su ordinanza a firma del gip Sergio Tosi. Nei giorni precedenti, un vizio procedurale rilevato dal Riesame aveva annullato l’ordinanza del 29 ottobre e restituito la libertà al padre della ex compagna del maresciallo. In seguito, il Tribunale del Riesame ha confermato l’arresto e la misura del carcere.