Omicidio del giovane Gabriele Manca freddato a colpi di pistola: chiesto l’ergastolo per i tre imputati

Il 21enne scomparve da Lizzanello il 17 marzo 1999 e il cadavere venne rinvenuto il successivo 5 aprile in una zona di campagna.

La Procura invoca tre ergastoli per l’omicidio di Gabriele Manca, scomparso da Lizzanello il 17 marzo 1999 e ritrovato senza vita il 5 aprile, in una zona di campagna. Dinanzi ai giudici della Corte di Assise (Presidente Francesca Mariano, a latere Pietro Errede e giudici popolari) presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, nelle scorse ore, il sostituto procuratore della Dda Carmen Ruggiero ha chiesto il carcere a vita per Omar Marchello, 40enne di Lizzanello, Giuseppino Mero, 54enne di Cavallino e Pierpaolo Marchello, 41 anni di Lizzanello.

Nella prossima udienza, fissata per il 28 maggio, prenderanno la parola gli avvocati. La sentenza è prevista, invece, per l’11 giugno. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Umberto Leo, Fulvio Pedone, Giancarlo Dei Lazzaretti, Germana Greco.

Nei mesi scorsi, il gup Cinzia Vergine al termine del rito abbreviato ha condannato a 30 anni Carmine Mazzotta, 47enne di Lecce.

Rispondono dell’accusa di concorso in omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione e porto abusivo di armi. I genitori ed i fratelli di Manca si sono costituiti parte civile, invocando un maxi risarcimento, attraverso l’avvocato Fabrizio D’Errico.

L’inchiesta

Gabriele Manca scomparve da Lizzanello il 17 marzo 1999 e venne rinvenuto il cadavere il 5 aprile in una zona di campagna sulla strada Lizzanello-Merine, a ridosso di un muretto a secco. Le prime indagini permisero di accertare che il giovane, 21enne originario di Lizzanello, era stato attinto da diversi colpi di pistola alle spalle, alcuni dei quali esplosi a breve distanza.

Non solo, si accertò, altresì, un aspro contrasto tra la vittima e uno degli arrestati, Omar Marchello, il quale circa due anni prima dell’omicidio, nel corso di una discussione verosimilmente sorta per questioni legate al traffico di stupefacenti nel territorio di Lizzanello, sarebbe stato ferito al volto con un coltellino dallo stesso Manca.

A ciò era seguita la condotta ulteriormente irrispettosa che quest’ultimo avrebbe continuato a mantenere nei confronti di Omar Marchello, accusato di essere un “infame” per aver sporto denuncia nei confronti di Manca in seguito al ferimento.

A distanza di tempo, le dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia e da altri testimoni hanno permesso di consolidare il quadro accusatorio.

Omar Marchello, Giuseppino Mero e Carmine Mazzotta vennero raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere del G.I.P. Alcide Maritati, eseguita dai Carabinieri del R.O.S.



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