Uccise la moglie con 41 coltellate: Procura chiede il giudizio immediato per l’uxoricida Michele Spagnuolo

Michele Spagnuolo, 77enne di Trepuzzi, risponde dell’accusa di omicidio volontario con l’aggravante della crudeltà e del vincolo familiare.

La Procura chiede il giudizio immediato per l’uxoricida di Trepuzzi, accusato di aver ammazzato la moglie con quarantuno coltellate.

Il sostituto procuratore Luigi Mastroniani ha già avanzato l’istanza sulla scorta delle prove schiaccianti fin qui raccolte. Ora, sarà il gip designato a stabilire la data del processo, senza il filtro dell’udienza preliminare.

Michele Spagnuolo, 77enne di Trepuzzi, omicida reo confesso della moglie Teresa Russo, risponde dell’accusa di omicidio volontario, con l’aggravante della crudeltà, dei futili motivi e del vincolo familiare. L’uomo è tornato in carcere dopo un periodo trascorso ai domiciliari in casa del fratello a Talsano, da cui era anche evaso nelle scorse settimane (ha già patteggiato la pena di 6 mesi).

Nei mesi precedenti, il 77enne trepuzzino aveva ottenuto gli arresti domiciliari (lasciando il carcere di Borgo San Nicola, dov’era stato detenuto per nove giorni). Il gip Vincenzo Brancato, infatti, aveva accolto l’istanza del suo legale Antonio Savoia, ritenendo attenuate le esigenze cautelari.

La ricostruzione dei fatti

Nel primo pomeriggio del 16 luglio scorso, il 77enne di Trepuzzi, ma originario di Taranto (sordomuto come la moglie) ha impugnato un grosso coltello da cucina e ha accoltellato Teresa Russo al culmine dell’ennesima lite. La 57enne è stata ritrovata senza vita nella sua abitazione di via Generale Papadia.

Subito dopo, Spagnuolo ha raggiunto la Caserma dei Carabinieri per lasciare un biglietto in cui erano indicati il nome della vittima e la strada dove i militari avrebbero potuto ritrovare il corpo. Dopo l’omicidio ha fatto perdere le sue tracce, anche se per poco tempo. È stato ritrovato dai carabinieri a pochi passi dalla stazione ferroviaria, dov’era giunto in macchina.



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