Pesanti le responsabilità emerse dalle indagini della Procura, che coinvolgono a vario titolo 7 soggetti, di cui un dipendente della Bpp di Guagnano. La Banca comunica alla stampa la sua posizione
Sette arresti per usura, estorsione ed attività finanziaria abusiva. Questo è quanto emerso dall’ Operazione Aequanius messa in atto a seguito delle indagini della Procura di Lecce e che ha portato ai domiciliari anche il direttore della filiale della Banca Popolare Pugliese di Guagnano, oltre a cinque ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e due in carcere.
Con riferimento all'Operazione resa nota in conferenza stampa questa mattina presso il Comando Carabinieri di Lecce, l’Istituto bancario alza gli scudi e rende noto “di aver immediatamente avviato approfondite verifiche interne alla filiale di Guagnano, non appena appresa la notizia questa mattina”.
Nell'affermare la piena fiducia nell'operato della Magistratura “e fatto salvo l'auspicio umano e professionale che il nostro dipendente possa essere in grado di dimostrare rapidamente e pienamente la propria estraneità ai reati contestati – si legge nella nota – ci preme sottolineare che, da quanto sta finora emergendo, la Banca è parte lesa in questa incresciosa vicenda. Tutte le procedure e le disposizioni interne della Banca Popolare Pugliese sono assistite da filtri antiusura che nessun operatore può violare e che impediscono tecnicamente la possibilità di praticare interessi al di sopra del tasso soglia”.
Il presidente della Banca, Carmelo Caforio, inoltre, sottolinea che “tutti i dipendenti della Banca sono vincolati al rispetto del Codice Etico e destinatari di ampia e specifica attività di formazione, specialmente su materie quali usura e antiriciclaggio”.
Al momento, il dipendente della Banca Popolare Pugliese è stato in via cautelativa sospeso dal servizio.