“Sicuramente campioneranno, cerca di fare partite piccole”, le rivelazioni dell’ispettore all’imprenditore vinicolo

Numerose le intercettazioni confluite nell’ordinanza di misura cautelare in carcere a carico di Antonio Domenico Barletta

Comunicava abusivamente agli operatori del settore vitivinicolo le informazioni riservate a disposizione del proprio ufficio, riguardanti le attività di controllo  programmate “a sorpresa”.

È la grave accusa mossa nei confronti di Antonio Domenico Barletta, ispettore dell’Uffico ICQRF Sud Est, finito in carcere nell’ambito dell’inchiesta “Ghost Wine”. Nello specifico, questi consentiva ad Antonello Calò, Antonio Rocco Chetta e Vincenzo Laera (tutti finiti in carcere) di mettere in ordine la documentazione, nonché le giacenze, rendendo inefficaci, gli effetti dei controlli stessi.

Numerose le intercettazioni confluite nell’ordinanza di misura cautelare a firma del gip Michele Toriello. Ad esempio, in una conversazione con Calò, il funzionario si esprime così: “Fai una cosa. Quando vengono a campionare cerca di fare partite piccole, eh?

E più avanti, Barletta dice “Vedi che domani inizia da ‘na parte che dall’altra, eh!

Calò: Ehhh..è lo stesso?

Barletta: Si si, le stesse persone, si

Antonello: Ah Sarà uno e l’altro insomma

Barletta: Eh si, faranno una parte e dall’altra. Sicuramente campioneranno pure, ok?

Calò: Va bene, grazie!

E poi, in un’altra intercettazione, Barletta avvisava Chetta di avere controllato delle cose e si accordano per vedersi. L’incontro avviene il 31 marzo del 2018 e immediatamente, quest’ultimo avvisa il dipendente Simone Nestola (indagato a piede libero): “Simone! Na bella notizia…. tutti i certificati, li tengo tutti… na cosa come sei-otto certificati in tutta Italia, tutti passati… c’è n’è solo uno che sta… di mosto cotto prelevato giorni fa… sappiamo già qual’è…”.

Invece, qualche giorno dopo, Barletta avvisa Chetta che “ci sarebbe stata gente dalle sue parti, sulla strada, oppure sulla Lecce Brindisi. L’imprenditore ringrazia e dice che poi si vedranno.

Sulla posizione dell’’ispettore Barletta, si esprime il gip Toriello, parlando di: “Gravissime ed allarmanti modalità delle condotte, strumentali alla realizzazione degli spregevoli fini dei due sodalizi criminali, e la più che negativa personalità dell’indagato, lumeggiata dalla costante e disonorevole infedeltà ai doveri del suo ufficio. Dunque, secondo il giudice, appare “concreto, attuale ed elevatissimo pericolo di reiterazione di condotte delittuose analoghe a quelle in relazione alle quali di procede”.