Oltre 25 tonnellate di gasolio di contrabbando sequestrate dalla Gdf, scatta l’arresto per quattro persone

Con l’operazione “Good Fuel” le Fiamme Gialle hanno messo fine ad un grosso giro di vendita di gasolio di contrabbando, arrestando i responsabili e sequestrando un deposito di carburanti nel tarantino.

Sono giornate intense quelle dei militari della Guardia di Finanza di Lecce dopo aver dapprima scoperto e sequestrato oltre 350 kg di droga tra marijuana e hashish a Torre Chianca e aver sequestrato un esercizio commerciale in mano alla criminalità organizzata a Taviano nei giorni scorsi, hanno messo a segno un nuovo successo, questa volta inerente le frodi petrolifere.

Nell’ambito dell’operazione di servizio denominata “Good Fuel”, volta ad intercettare sul territorio e contrastare fenomeni di commercializzazione di prodotti petroliferi in evasione di imposta, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Lecce hanno messo fine ad un grosso giro di vendita di gasolio di contrabbando, arrestando i responsabili e sequestrando anche un deposito commerciale di carburanti operante nel tarantino.

Trasportava oltre 25 tonnellate di gasolio per uso autotrazione un’autobotte, con targa polacca, fermata da due pattuglie della Tenenza di Tricase appena prima di scaricare il prodotto presso un deposito commerciale di carburanti sito in un Comune del tarantino.

In particolare, la documentazione fiscale esibita ai Finanzieri – all’atto del controllo – da parte dei conducenti del mezzo pesante (due persone di nazionalità polacca) attestava “falsamente” un trasporto di olio lubrificante di provenienza tedesca, formalmente acquistato da una società bulgara e cartolarmente diretto a Bari.

Gli accertamenti condotti dai militari salentini hanno, invece,  consentito di accertare come, in realtà, il prodotto trasportato non solo stava per essere scaricato in luogo diverso da quello risultante dalla documentazione di accompagnamento, ma soprattutto che si trattava non di olio lubrificante bensì di gasolio per uso autotrazione, da considerarsi pertanto “di contrabbando” in quanto non assoggettato ad accisa, introdotto in Italia grazie all’intermediazione, tra l’acquirente e gli autotrasportatori, di un cittadino di origine barese, anch’egli trovato presente presso il deposito all’atto delle operazioni di scarico, che sono state impedite solo grazie al tempestivo intervento della pattuglia della Guardia di Finanza.

I due polacchi che conducevano l’autobotte, il titolare di fatto del deposito di carburanti e l’intermediario nella vendita del prodotto petrolifero trasportato, sono stati tutti tratti in arresto in flagranza di reato per “sottrazione al pagamento dell’accisa”, aggravato dalla rilevante quantità del carico illecito (ai sensi dell’art. 40 del D.L.vo n. 504/1995).

Il Sostituto Procuratore della Repubblica di Taranto ha disposto che i conducenti del mezzo pesante fossero tradotti in carcere e il regime degli arresti domiciliari per l’intermediario e il titolare effettivo del deposito acquirente del prodotto petrolifero, quantificato in circa 30.000 litri. È stato, invece, denunciato a piede libero il rappresentante legale della società di carburanti, destinataria del gasolio di contrabbando.

Oltre a rimuovere dal mercato l’ingente carico di prodotto petrolifero commercializzato in totale evasione d’imposta, l’operazione di servizio svolta dalla Guardia di Finanza salentina ha fatto altresì scattare il sequestro dell’autobotte e i sigilli per il deposito della società tarantina, consentendo in tal modo di sottoporre a vincolo ablativo beni per un valore complessivo di circa 400mila euro.