
“Una sinergia di persone tanto stratificata, ciascuna secondo il proprio ruolo e la capacità di apporto”.
È quanto emerge nell’ordinanza che nelle scorse ore ha portato a tre arresti, a firma del gip Angelo Zizzari, nell’ambito dell’inchiesta per presunta corruzione sull’asse Lecce-Bari, condotta dai pm Alessandro Prontera e Massimiliano Carducci.
L’ingegnere Maurizio Laforgia (ai domiciliari), risponde, in concorso con altri indagati, come gli imprenditori Alfredo Barone (l’unico indagato finito in carcere) e Marino Congedo (ai domiciliari) dell’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa e frode di finanziamenti pubblici.
La stessa accusa è rivolta all’ex consigliere ed assessore regionale Alessandro Delli Noci. Nei suoi confronti non è stata applicata alcuna misura (la Procura aveva chiesto i domicliari), sostanzialmente, in virtù delle sue dimissioni da consigliere e assessore regionale che hanno reso non più attuali le esigenze cautelari.
Nell’ordinanza, il gip fa riferimento a Laforgia, definito dagli inquirenti un faccendiere e lobbista, il quale affermava di tenere “al guinzaglio” Delli Noci, per rassicurare gli imprenditori sull’esistenza di un “potere occulto” capace di condizionare la macchina amministrativa. La conversazione captata dalla Guardia di Finanza nello studio dell’imprenditore Alfredo Barone e confluita nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato a tre arresti, in cui a parere del gip Angelo Zizzari , l’ingegnere Maurizio Laforgia spiega il modus operandi del “nucleo operativo” e la capacità di controllo sul potere decisionale, rappresenta, a parere del giudice, il “manifesto operativo del sodalizio”.
Secondo il gip, ad ogni modo, siamo di fronte ad un granitico impianto accusatorio e non si devono parcellizzare i fatti, come i pranzi gratis per 10mila euro, un versamento di 5mila euro mascherato da “erogazione libera”, assunzioni nei supermercati degli amici.
E sostiene il gip: “Nessuno degli indagati (tra coloro che non abbiano inteso avvalersi della facoltà di non rispondere), anche solo inizialmente come è il caso di Delli Noci, è stato in grado di fornire una lettura alternativa rispetto a quella su cui si fonda la richiesta del pm.
Alessandro Delli Noci (indagato a piede libero) è difeso dagli avvocati Luigi Covella e Giuseppe Fornari.
Va detto che, nelle prossime ore, gli indagati raggiunti da misura cautelare, come Barone, Laforgia e Marino Congedo potranno rivolgersi al Tribunale del Riesame per impugnare l’ordinanza del gip. Sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Ladislao Massari, Michele Laforgia e Francesco Galluccio Mezio.