Paola Caputo, ieri l’ultimo saluto

Si sono svolti ieri pomeriggio i funerali di Paola Caputo, la studentessa 23enne morta durante un gioco erotico. Lacrime e commozione si sono mescolati a momenti di tensione.

La tragica morte di Paola Caputo, la studentessa 23enne che dalla piccola frazione di Guagnano si era trasferita a Roma per studiare alla Sapienza, ha sconvolto tutti lasciando dietro di sé tanti interrogativi a cui è impossibile trovare una risposta convincente. Non esistono spiegazioni al perché un gioco, seppur erotico, si sia trasformato in dramma, soprattutto per una famiglia "costretta" non solo a piangere per la morte di una figlia, ma anche a fare i conti con una realtà fino a quel momento sconosciuta che si è presentata di colpo sotto i nomi più strani di shibari, bondage, eros.  Un dolore devastante anche se condiviso con tutta la piccola comunità di Villa Baldassarri, che conta appena 900 anime. Una cominità che ieri si è stretta intorno a mamma Cosima, a papà Antonio e al fratello Diego prima e dopo la cerimonia religiosa. Un applauso all'uscita della bara dall'abitazione in via Brunetti al civico 14, è stato l'ultimo saluto a Paola da parte dei presenti.

Lacrime e disperazione per una perdita troppo difficile da sopportare si sono mescolati, purtroppo, a momenti di tensione. Alcune persone, quando il carro funebre è arrivato, hanno iniziato ad alzare la voce contro i fotografi, chiedendo loro di non fare scatti e di andarsene poi, Diego, il fratello poliziotto della studentessa 23enne, ha attraversato la folla e ha colpito con un calcio la macchina fotografica di un inviato della Gazzetta del Mezzogiorno. Fortunatamente, il nervosismo ha lasciato il posto al dolore per la morte di una ragazza in un anonimo garage del quartiere capitolino della Bufalotta, mentre praticava l'antica arte giapponese che prevede l'uso di corde e nodi, insieme ad un'amica, Federica ancora ricoverata in gravi condizioni, e Soter Mulé, 42enne romano ai domiciliari con l'accusa di omicidio colposo.

Compostezza, riservatezza, solitudine. Ha chiesto questo la famiglia e merita di ottenerlo.



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