Chiesta la condanna alla pena di 8 anni di reclusione per l’ex comandante dei carabinieri, Giuseppe Serio, accusato di alcuni presunti illeciti.
La richiesta è stata avanzata, nel pomeriggio di oggi, dal pm Francesca Miglietta, al termine della requisitoria, dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale (presidente Cinzia Vergine). Giuseppe Serio, 62enne originario di Bagnolo del Salento, ma residente a Soleto, ex comandante dei carabinieri, ormai in pensione, risponde delle ipotesi di reato di abuso d’ufficio, tentato abuso d’ufficio ( il pm ha chiesto l’assoluzione), peculato, concussione e falso ideologico.
Il processo è stato aggiornato al 17 maggio per eventuali repliche e per la sentenza.
Sempre nella giornata di ieri, si sono tenute le arringhe difensive degli avvocati Giuseppe e Giulia Bonsegna, legali dell’imputato che hanno chiesto l’assoluzione, sottolineando la sua estraneità ai fatti contestati.
Inoltre, hanno discusso gli avvocati Massimo Muci e Marco Rizzo per le due parti civili.
Gli episodi contestati a Serio, cosi sarebbero verificati dal 2011 fino ad agosto del 2018. L’indagine eseguita dal Comando Carabinieri di Gallipoli, guidato da Francesco Battaglia e condotta dal pm Paola Guglielmi, ha preso il via da una serie di esposti.
Giuseppe Serio era stato raggiunto nell’ottobre del 2018, dall’ordinanza di misura cautelare del divieto di dimora a Nardò ed interdittiva che prevedeva la sospensione per un anno dai pubblici uffici.
Successivamente, il Tribunale del Riesame ha annullato le misure.
Le accuse
Sono due gli episodi di presunta concussione. Secondo l’accusa, Serio, quando era comandante della stazione dei Carabinieri di Nardò avrebbe costretto un portalettere delle poste a pagare una contravvenzione a carico di sua moglie ed un’ulteriore sanzione (per il valore complessivo di 951,30 euro), attribuendogli falsamente l’errore nella notificazione dell’atto. Inoltre, lo avrebbe minacciato di denunce e segnalazioni, coinvolgendo alcuni superiori dell’ufficio postale.
Non solo, poiché secondo la Procura il comandante avrebbe minacciato di controlli da parte dei carabinieri il gestore di un autolavaggio, se avesse preteso il pagamento dei servizi di pulizia della vettura di Serio e di quelle di servizio dell’Arma.
Serio rispondeva anche di un episodio di abuso d’ufficio. Il comandante avrebbe sottoposto il titolare di un lido ad un serrato controllo, per verificare il rispetto delle norme igieniche. Tale ispezione sarebbe stata effettuata senza autorizzazione e dettata da una ritorsione nei confronti dell’uomo. Quest’ultimo, qualche giorno prima, avrebbe impedito alla moglie di Serio l’accesso al lido per mancanza di lettini disponibili.
Inoltre, rispondeva dell’accusa di tentato abuso d’ufficio. Serio, nel giugno del 2018, nell’esercizio delle nuove funzioni di comandante del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Gallipoli, si sarebbe prodigato per evitare il decurtamento dei punti della patente al dipendente di una ditta che lavorava su terreni di sua proprietà a Galatone. In questo caso, non sarebbe riuscito nell’intento.
Non solo, poiché gli viene contestata dalla Procura, l’accusa di falso ideologico, sempre nell’esercizio delle nuove funzioni. Nel primo caso, Serio avrebbe falsamente attestato nel “memoriale”, di aver prestato servizio dalle 7:30 alle 19:00, mentre per almeno un’ora, nella mattinata del 30 luglio del 2018, si trovava presso una sartoria per una prova d’abito. Invece, l’11 agosto dello stesso anno, avrebbe attestato di aver prestato servizio dalle 7:30 alle 16:30, mentre nella tarda mattinata si faceva accompagnare sempre presso la sartoria. Serio per questo secondo episodio risponde anche di peculato, poiché avrebbe utilizzato la macchina dei carabinieri (guidata da un suo subordinato) per occuparsi di faccende personali.