Processo d’Appello “Eclissi”, arrivano due assoluzioni pesanti. Cade il concorso esterno in associazione mafiosa

La Corte ha poi rideterminato alcune pene, escludendo due aggravanti, per il filone processuale inerente il traffico di droga.

Arrivano due assoluzioni pesanti, al termine del processo di Appello ordinario “Eclissi”, sulle presunte infiltrazioni della Scu nell’affissione dei manifesti elettorali.

La Corte ha ritenuto non colpevoli del reato di concorso esterno in associazione mafiosa: Mario Blago, 63enne di Lecce e Sergio Marti, 42enne di Lecce. In primo grado erano stati condannati rispettivamente a 9 e 10 anni. Riguardo Marti, i giudici di Appello gli hanno comunque inflitto la pena di 7 anni per l’estorsione ai danni di un noto farmacista leccese

La Corte di Appello ha poi rideterminato alcune pene, escludendo due aggravanti. Difatti, riguardo il filone processuale del traffico di droga, i giudici hanno condannato a 13 anni e 10 mesi, Fabio Lanzillotto, 31enne di Galatone (14 anni e 4 mesi). E poi, 18 anni e 6 mesi, ma in continuazione con un’altra sentenza per Ubaldo Luigi Leo, detto “Aldo”, 52enne di Lecce (18 anni); 10 anni e 10 mesi per Stefano Monaco, 25enne (14 anni e 2 mesi); 10 anni e 8 mesi a Luigi Antonio Rollo, 59enne di Lizzanello (17 anni e 4 mesi).

Il collegio difensivo

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Antonio Savoia, Paolo Cantelmo, Luigi Rella, Ladislao Massari, Alessandro Stomeo, Cosimo Rampino, Stefano Prontera, Stefano Pati.

Il processo di primo grado

Durante le udienze del processo di primo grado sono stati ascoltati, come testi della difesa, diversi politici del centrodestra. Tra di essi, l’ex sindaco di Lecce, Paolo Perrone, gli ex assessori Andrea Guido, Attilio Monosi, Luigi Coclite e anche l’ex senatore Alberto Maritati e l’ex consigliere provinciale Pasquale Porpora, entrambi del Centro-Sinistra. Tutti hanno ribadito di non aver mai avuto alcun rapporto diretto con gli imputati del processo “Eclissi” e in particolare con Mario Blago e di non essere a conoscenza del presunto monopolio della Scu nell’affissione dei manifesti elettorali in occasione della tornata elettorale del 2012. Il 62enne leccese era considerato dalla Procura “il collante tra il sodalizio mafioso capeggiato dal genero Pasquale ‘Roberto’ Briganti e i vari comitati elettorali”.

Il pm Guglielmo Cataldi, inoltre, in un’altra udienza ha depositato un’informativa in cui si fa riferimento sempre a Blago ed al suo “interesse” per le elezioni comunali del 2012, testimoniato da “scottanti” intercettazioni.

Infine in una precedente udienza, venne sentito come teste del pm, il collaboratore di giustizia Gioele Greco, assistito dall’avvocato Sergio Luceri: ha affermato di conoscere Mario Blago soltanto di vista e di non sapere nulla del suo coinvolgimento nell’affissione dei manifesti elettorali.



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