Si appropriava dei buoni pasto di alcuni colleghi? A processo sottocapo della Guardia Costiera

Il militare è stato già ascoltato in fase d’indagine dagli inquirenti, su delega del pubblico ministero Paola Guglielmi, chiarendo la propria posizione.

Finisce sotto processo un sottocapo della Guardia Costiera, accusato di essersi appropriato di un gran numero di buoni pasto, falsificando le firme di altri colleghi. Il gup Giulia Proto ha emesso un decreto di giudizio immediato nei confronti di un 37enne del Capo di Leuca. Dovrà presentarsi il 6 aprile prossimo, dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale.

Risponde delle ipotesi di reato di peculato e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. L’imputato, assistito dall’avvocato Sergio De Giorgi, potrà nel frattempo richiedere un rito alternativo.

Le indagini

Gli accertamenti hanno preso il via, da un’indagine interna della Guardia Costiera. Secondo la Procura, il 37enne, sottocapo in servizio presso l’Ufficio Locale Marittimo di Leuca, si sarebbe appropriato di ben 1.739 buoni pasto (del valore di 7 euro ciascuno), per una somma complessiva di circa 12.173 euro.

Il militare era incaricato della gestione e distribuzione periodica dei tagliandi, spettanti al personale dell’ufficio. Avrebbe però falsificato le firme di una decina di colleghi, nei tabulati di consegna dei buoni pasto.

Sono due le date finite sotto la lente d’ingrandimento della Procura. Il 23 dicembre del 2016, giorno in cui, il 37enne avrebbe falsificato le firme di due colleghi. E poi, il 7 aprile dell’anno successivo, quando avrebbe ripetuto l’illecita operazione sui blocchetti di altri militari del suo ufficio.

Il militare è stato già ascoltato in fase d’indagine dagli inquirenti, su delega del pubblico ministero, chiarendo la propria posizione.



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