Presunto sistema illegale nella vendita del gasolio agricolo. Due condanne e numerose assoluzioni

I due imputati, al termine del processo, sono stati condannati per bancarotta documentale e per alcuni reati tributari.

Si conclude con due condanne ed una ventina di assoluzioni, il processo relativo ad un presunto sistema illegale nella vendita del gasolio agricolo. Sul banco degli imputati comparivano 30 persone. Nella mattinata di oggi, i giudici della seconda sezione collegiale (presidente Pietro Baffa, a latere Luca Scuzzarella e Valeria Fedele) hanno inflitto la pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione, nei confronti di Loredana Duma, 57 anni di Alliste e Achille Tamborino Frisari, 52enne, di Maglie, entrambi nelle vesti di amministratori di fatto sino alla data del fallimento della società, con sede legale a Taviano, attiva nel commercio all’ingrosso ed al dettaglio di gasolio ad uso agricolo. I due imputati sono stati condannati per bancarotta documentale e per alcuni reati tributari. Entrambi sono stati però assolti dalla grave accusa di associazione a delinquere e dall’ipotesi di reato di bancarotta patrimoniale.

I giudici hanno disposto per i due imputati anche una serie di interdizioni come quella dai pubblici uffici per 5 anni e dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per 2 anni. E poi, l’interdizione perpetua dall’ufficio di componente della commissione tributaria ed altre pene accessorie.

Tutti gli altri imputati, che rispondevano a vario titolo ed in diversa misura dell’accusa di associazione a delinquere e di una serie di reati tributari, sono stati assolti.

Nelle scorse ore, il pm Donatina Buffelli aveva invocato la pena complessiva di 12 anni di reclusione (6 anni per il reato di associazione a delinquere e altrettanti per bancarotta) nei confronti di Duma e Tamborino Frisari. La Procura aveva chiesto anche una serie di condanne per pene variabili tra 1 e 2 anni di reclusione per altri imprenditori del settore agricolo e due assoluzione.

La difesa ha sostenuto in aula l’insussistenza dei reati, sottolineando che non si è raggiunta la prova della violazione delle norme sulle accise.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Francesco Fasano, Massimo Fasano, Mario Petrachi, Biagio Palamà, Luca Laterza, Federica Filoni, Salvatore Bruno, Giuseppe Francesco Pellegrino, Sandro Lezzi, Rocco Caputo, Massimo Mercurio.

Le indagini sono state condotte dai finanzieri della Compagnia di Gallipoli. I fatti si sarebbero verificati tra il 2011 ed il 2016.

Secondo l’accusa, Frisari e Duma avrebbero costituito e promosso un sistema illegale dedito alla vendita ed alla destinazione del gasolio agricolo sottoposto ad aliquota agevolata, a persone non aventi diritto ed ad usi diversi. E nello specifico, avrebbero trasformato il deposito della società (la Petrol Dr di Taviano) “in un impianto di distribuzione stradale al dettaglio di carburante”, rifornendo giornalmente un numero elevatissimo di veicoli che vi si recavano per il rifornimento.

Gli imputati, inoltre, erano accusati di annotazioni false sulle schede carburanti per far apparire regolari le cessioni di gasolio.

Si è poi giunti alla celebrazione del processo, in cui sono stati riuniti due distinti procedimenti, che si è concluso con due condanne.