
Lo hanno detto e lo hanno fatto. Dopo le tante, tantissime lamentele di alcuni residenti dei quartieri a luci rosse che, appena calato il sole, erano ‘costretti’ a rintanarsi in casa per evitare di assistere al continuo andirivieni di auto e prostitute, anche Lecce aveva deciso di ‘copiare’ l'esperimento in vigore in altre città italiane e con un’ordinanza firmata dal Sindaco Paolo Perrone era stata ufficialmente ‘dichiarata guerra’ alle lucciole, ai clienti e persino a chi per contrattare (seriamente o anche solo per gioco) tenta di avvicinarsi alle ‘meretrici’ per chiedere semplici informazioni.
Insomma, chi vende il proprio corpo in una delle 17 strade del capoluogo barocco che di notte si trasformavano in veri e propri bordelli a cielo aperto e chi lo compra (o lo vuol comprare) sarà multato. Senza se e ma.
Se l’ordinanza sindacale sarà un semplice palliativo o se, invece, in qualche modo arginerà il fenomeno della prostituzione lo dirà solo il tempo. Per ora, i fatti dimostrano che non si ha intenzione di fare sconti. Come accaduto nei giorni scorsi, infatti, anche questa notte una pattuglia della Polizia Locale ha perlustrato le vie del sesso, seguendo i movimenti delle passeggiatrici e l’inequivocabile comportamento di alcuni clienti che si accostavano con l’auto per concordare la prestazione sessuale a pagamento.
Da Piazzale Rudiae a Via Montello, da Via Martiri d’Otranto a Via Lequile, la scena è stata sempre la stessa: la macchina rallentavano vicino alle ragazze, poi la prescelta veniva fatta salire per allontanarsi dal luogo della contrattazione. Solo allora gli agenti si palesavano, fermando il veicolo e procedendo all’identificazione e alla contestazione della violazione per entrambi.
Cinque i clienti sanzionati, tutti di età compresa tra i cinquanta e i sessant’anni, quattro le ragazze, tre bulgare ed una senegalese, la quinta, in evidente stato di gravidanza e, probabilmente, priva di documenti, si dava alla fuga. Il servizio proseguirà nei prossimi giorni.