Lo minacciano di morte e dopo essersi impossessati dell’auto la incendiano. Tre giovani sotto processo

Tre leccesi sono finiti sotto processo per i reati in concorso di rapina aggravata, tentata estorsione, danneggiamento seguito da incendio.

Avrebbero minacciato di morte un debitore. Non solo, poiché si sarebbero impossessati della sua auto e l’avrebbero incendiata.

Tre giovani leccesi sono finiti sotto processo per i reati in concorso di rapina aggravata, tentata estorsione, danneggiamento seguito da incendio. Il gip Sergio Tosi ha emesso un decreto di giudizio immediato, accogliendo la richiesta del pm Giovanna Cannarile, nei confronti di: Daniele De Vergori, 20enne, Aleandro Capone 24enne e Nicolò Greco, 21enne. De Vergori risponde anche di possesso ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, per aver detenuto e ceduto a terzi marijuana.

Gli imputati dovranno presentarsi il 1 febbraio, dinanzi ai giudici in composizione collegiale per l’inizio del processo.

Nel frattempo, i difensori potranno presentare una richiesta di rito alternativo. De Vergori, Capone e Greco sono difesi rispettivamente dagli avvocati Mariangela Calò e Maurizio Memmo, Marco Caiaffa e Antonio Savoia.

I fatti

Alle prime luci dell’alba del 25 novembre, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Lecce, diretti dal Vicequestore Alessandro Albini, hanno eseguito un’Ordinanza di Custodia Cautelare a carico di Aleandro Capone, Daniele De Vergori e Nicolò Greco.
Per Capone e De Vergori è stata disposta la custodia in carcere, per Greco, invece, la misura degli arresti domiciliari.

Le indagini scaturite dalla denuncia presentata dalla vittima, hanno avuto inizio nel mese di agosto e si sono concluse a ottobre, con la richiesta del provvedimento restrittivo.
I tre, al fine di appianare una situazione debitoria in seguito alla cessione della droga, pari a 500 euro, da parte di un uomo, C.G., gli hanno dato appuntamento nel quartiere Vele di Lecce.
E giunti sul luogo, lo hanno costretto, minacciando gravi danni nei suoi confronti e del nipote minorenne che in quella occasione lo accompagnava, a farsi consegnare la chiavi dell’autovettura del valore ci circa 6.000 euro.

In particolare, i tre soggetti dopo essersi impossessati di una Alfa Romeo Mito, lo hanno costretto ad allontanarsi, con frasi del tipo: “TE NA SCIRE CA MO TE SPRICULU DE MAZZATE”.
Il C.G., più volte minacciato anche di morte, fu costretto ad allontanarsi, dopo aver ricevuto la promessa, rivelatasi poi vana, che ne sarebbe rientrato in possesso, ma solo dopo aver sanato la situazione debitoria. In realtà, senza attendere l’estinzione del debito, il gruppo criminale ha provveduto, nella nottata successiva, ad incendiargli l’auto.



In questo articolo: