Inchiesta su giro di appalti pilotati in cambio di regalie e sostegno elettorale. Un altro sindaco lascia i domiciliari

Dopo la chiusura dell’inchiesta con 25 indagati per Sales, sindaco di Sanarica è arrivato il provvedimento del gip. Il 19 giugno, era stata la volta di Ernesto Toma, sindaco di Maglie.

Il sindaco di Sanarica, Salvatore Sales ha lasciato i domiciliari, dopo circa tre mesi, poiché la misura cautelare è stata sostituita con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Dopo la chiusura dell’inchiesta con 25 indagati su un presunto giro di appalti pilotati in cambio di regalie e sostegno elettorale, per Sales è arrivato il provvedimento del gip Stefano Sala che ha accolto l’istanza dell’avvocato Vincenzo Blandolino. In precedenza, il pm Maria Vallefuoco aveva espresso parere positivo alla richiesta. Il giudice nel provvedimento sostiene che pur essendo ancora sussistenti le esigenze cautelari, risultano affievolite per il tempo trascorso ed in considerazione del fatto che le indagini sono ormai chiuse.

Nella giornata del 19 giugno, un provvedimento di alleggerimento della misura era stato emesso dal gip per Ernesto Toma, sindaco di Maglie e per il suo vice e assessore con delega all’Urbanistica, Marco Sticchi ed ha permesso ad entrambi di ottenere dalla Prefettura, la revoca della sospensione e di tornare in carica. Per Sales, la decisione del Prefetto è attesa nelle prossime ore. Il 28 marzo scorso, invece, l’ex sindaco di Ruffano, Antonio Rocco Cavallo (si era dimesso pochi giorni prima), difeso dagli avvocati Luigi Corvaglia e Giancarlo Sparascio, ha lasciato il carcere ed è tornato in libertà su decisione del Riesame.

Anche l’ingegnere Sergio Urso, 52enne di Botrugno, ha ottenuto la sostituzione dei domiciliari con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Intanto, come detto, dopo gli interrogatori preventivi, ed il provvedimento del gip di misura cautelare per 10 persone, è arrivato l’avviso di conclusione con 25 indagati.

Rispondono a vario titolo di associazione a delinquere (solo imprenditori e funzionari) non riconosciuta dal gip, ma dal Riesame ed ora al vaglio della Cassazione, e corruzione, truffa, falso.

Sotto la lente della Procura e della Guardia di Finanza, i presunti accordi illeciti di Toma con Marco Castrignanò, per lavori di ristrutturazione nello studio professionale e gli addobbi floreali per le nozze del “primo cittadino”. Tra gli appalti, i lavori di manutenzione dello stadio e per la scuola di Corso Cavour. Riguardo l’ex sindaco di Ruffano, secondo l’accusa, egli avrebbe ricevuto da Marco Castrignanò, somme di denaro e lavori di ristrutturazione a titolo gratuito nel comitato elettorale. E si parla di presunti illeciti per due bandi di gara, per oltre 5 milioni di euro e per i lavori di miglioramento del centro storico di Torre Paduli e largo San Rocco. Infine, in merito alla posizione del sindaco di Sanarica, Salvatore Sales, nell’avviso di conclusione si fa riferimento ad appalti per l’abbattimento delle barriere architettoniche e per il centro di raccolta differenziata, per oltre un milione di euro, per ottenere, in cambio (assieme all’ex assessore Dario Strambaci), il  sostegno alle elezioni del 2021 e dopo la vittoria, sei casse di prosecco ed il pagamento del pranzo con 130 persone, in un ristorante a Otranto.

Come detto, in queste ore, anche Sales ha lasciato i domiciliari.