Sparò 18 colpi di mitra contro l’ex fidanzata, nel centro di Gallipoli. Chiesto l’abbreviato. Fissata l’udienza

Ibrahim Rudi, 21enne di origini albanesi, venne arrestato nell’agosto scorso, con le accuse di tentato omicidio plurimo aggravato dalla premeditazione e detenzione e porto illegale di armi da guerra.

Sarà discussa in data 6 aprile prossimo, l’istanza di rito abbreviato per il giovane che nell’agosto scorso, esplose 18 colpi di mitra, nel centro di Gallpoli, accecato dalla gelosia. Una raffica di piombo che secondo la Procura fu esplosa con l’intenzione di uccidere la ex compagna che lo aveva lasciato da qualche giorno. Non solo, anche la sorella di quest’ultima e i suoi amici.

Nell’udienza si discuterà, dinanzi al gup Simona Panzera, l’istanza di giudizio abbreviato, avanzata dagli avvocati Simone Viva e Giuseppe Bonsegna, legali di Ibrahim Rudi, il 21enne di origini albanesi arrestato nell’agosto scorso, con le accuse di tentato omicidio plurimo aggravato dalla premeditazione e detenzione e porto illegale di armi da guerra.

Ricordiamo che nel mese di gennaio, al giovane venne notificato un decreto di giudizio immediato a firma del gip Marcello Rizzo. Venne fissato Il processo con rito ordinario per il 2 febbraio, davanti ai giudici in composizione collegiale. In seguito, i legali dell’imputato, hanno fatto richiesta di giudizio abbreviato.

Due amici di Ibrahim Rudi sono invece indagati a piede libero per concorso in tentato omicidio e le loro posizioni sono state stralciate. E.C. ed S.L. (queste le loro iniziali) sono assistiti dagli avvocati Simone Viva e Giuseppe De Luca. E.C. avrebbe accompagnato Rudi sul luogo della sparatoria e avrebbe poi contattato telefonicamente S.L. per assicurare la loro fuga a bordo di un auto parcheggiata nelle vicinanze. Quest’ultimo avrebbe anche consentito ai due amici di rifugiarsi in un immobile a Novoli. Anche S.L. avrebbe agito animato da un movente di gelosia per la fine della relazione con una giovane presente al momento della sparatoria, messa in atto da Rudi.

Rudi venne raggiunto da un decreto di fermo a firma del pubblico ministero Maria Consolata Moschettini. Secondo la Procura: “con una pluralità di azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso – si legge – Rudi compiva atti diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della ex, della sorella e degli altri amici esplodendo 18 colpi di arma da fuoco, non riuscendo nell’intento per ragioni indipendenti dalla sua volontà”.

Ibrahim Rudi, nel corso dell’udienza di convalida del fermo, tenutasi ad agosto presso il carcere di Borgo San Nicola, davanti al gip Marcello Rizzo, ha affermato che non voleva uccidere nessuno.

Voleva solo “spaventare” il gruppo che è riuscito a trovare un riparo mentre sparava 18 colpi, ad altezza uomo, in via Kennedy, nel centro storico di Gallipoli.

Al termine dell’udienza, il gip Rizzo ha convalidato il fermo e confermato il carcere.

Ibrahim Rudi si trova tuttora dietro le sbarre.



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