Dopo delle rapide indagini, effettuate mediante una perquisizione personale e domiciliare nei confronti di due soggetti, nelle loro abitazioni sono stati ritrovati sacchetti in cellophane recanti la stessa stampa presente su quelli utilizzati per confezionare la droga. Entrambi adesso dovranno difendersi dall’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Tutto è cominciato dal ritrovamento, da parte del personale della Stazione Carabinieri di Lizzanello e dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Lecce, di una borsa con all’interno vari pezzi di cocaina in purezza, alcuni confezionati prima in sacchetti di plastica e poi messi sottovuoto, altri inseriti solo in brandelli di sacchetti di cellophane e sigillati con nastro adesivo nero, ed un sacchetto contenente sostanza da taglio del tipo “mannite”. Del materiale rinvenuto ieri all’interno di un’abitazione in via di ristrutturazione che si affaccia su Piazza San Lorenzo a Lizzanello, proprio sopra un noto pub del paese.
Le indagini avviate nell’immediatezza hanno permesso di risalire al proprietario dell’abitazione, che opportunamente sottoposto ad accertamenti dai militari operanti, è risultato essere estraneo ai fatti. Dalla ricostruzione ricavata dai Carabinieri con le informazioni del proprietario dell’appartamento, però, sarebbe emerso che costui, circa un anno fa, aveva consegnato le chiavi del portoncino dal quale si accede all’appartamento al gestore del pub, poiché lo stesso doveva far installare sulla sommità della palazzina l’antenna per la visione della tv all’interno del locale. Terminati i lavori, eseguiti nel giro di un paio di giorni, il titolare aveva quindi restituito le chiavi al proprietario dell’appartamento.
Appresa tale informazione, i Carabinieri hanno deciso di andare a fondo, e ritenendo fondata la possibilità che la sostanza potesse essere riconducibile proprio al titolare del Pub – già noto alle forze dell’ordine per essere stato coinvolto in reati legati agli stupefacenti – e con l’autorizzazione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura di Lecce, Dott.ssa Buffelli, hanno proceduto alla perquisizione domiciliare presso la sua abitazione, nonché di suo figlio, gestore del medesimo pub unitamente al padre ed anch’egli noto alle forze di polizia per reati inerenti gli stupefacenti.
Durante le perquisizioni, nell’abitazione del padre sono stati rinvenuti una serie di sacchetti in cellophane recanti la medesima stampa presente su quelli utilizzati per confezionare la cocaina, un bilancino di precisione del tipo utilizzato di solito per pesare gli stupefacenti, nonché un rotolo di nastro isolante nero, che ancora recava sull’estremità un brandello di sacchetto di cellophane strappato, a testimonianza dell’utilizzo dello stesso per confezionare involucri in sacchetti del medesimo materiale. Invece presso l’abitazione del figlio è stata rinvenuta una copia delle chiavi del portoncino.
Raccolte tutte le ipotesi di colpevolezza a carico sia del padre che del figlio, entrambi sono stati dichiarati in arresto con l’accusa – da cui ora dovranno difendersi – di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ed associati presso la Casa Circondariale di Lecce in attesa dell’udienza di convalida. La sostanza stupefacente, sequestrata e sottoposta ad analisi, è risultata essere cocaina in purezza, con un valore di mercato che si aggira sui 40.000 euro, ma che opportunamente tagliata e suddivisa, avrebbe potuto fruttare fino a 1000 dosi per un ricavo di circa 80.000 euro al dettaglio.