Colpita da paralisi cerebrale dopo il taglio cesareo. Disposto un risarcimento di oltre 2 milioni di euro

I fatti risalgono al 15 novembre del 2005. A distanza di oltre 15 anni dai fatti, una famiglia del Basso Salento ha ottenuto giustizia, a seguito di una sentenza del tribunale civile

Ospedale-Casarano

Arriva un maxi risarcimento a distanza di oltre 15 anni dai fatti, in favore di una famiglia del Basso Salento, per una vicenda di “colpa medica” avvenuta nel 2005.

Il tribunale civile di Lecce, nella giornata di ieri, con una sentenza a firma del giudice Caterina Stasi della prima sezione, ha condannato l’Asl di Lecce ed il medico che ha operato la paziente, in servizio all’epoca dei fatti presso l’ospedale di Casarano.

La famiglia, assistita dall’avvocato Ivan Mangiullo, ha ottenuto un risarcimento di oltre 2 milioni di euro (compresi interessi e rivalutazione), oltre al pagamento delle spese legali.

I fatti risalgono al 15 novembre del 2005 quando la signora, in gravidanza alla 37esima settimana, giungeva presso il nosocomio di Casarano per minaccia di parto prematuro. Come sostenuto dal legale della famiglia, i ritardi nell’intervento chirurgico di taglio cesareo determinavano sulla neonata una gravissima paralisi cerebrale, la tetraplegia spastica. Non solo, poiché la non tempestiva diagnosi di ipossia fetale da insufficienza placentare determinava gli ingenti danni sulla minore che oggi hanno ottenuto giustizia.

Il “camice bianco”, costituitosi in giudizio, assistito dall’avvocato Giovanni Bellisario, ha confermato di essere il medico di guardia al momento dei fatti e di essersi comportato conformemente alle regole mediche. Invece, l’Asl era difesa dall’avvocato Paolo Pellegrino.



In questo articolo: