Dichiarazioni del pentito Cianci: Nuove rivelazioni su un vecchio omicidio di mafia

Ora, le affermazioni del collaboratore di giustizia saranno sottoposte ad un attento esame da parte della magistratura, per vagliarne l’attendibilità.

Procura Generale Lecce

Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Vincenzo Antonio Cianci si soffermano anche su un vecchio omicidio di mafia.

In un verbale d’interrogatorio reso dinanzi gli inquirenti, il pentito riferisce le confidenze raccolte da una terza persona nel 2015. “In quel periodo mi raccontò di un omicidio commesso diversi anni prima, quando a suo dire, il clan Coluccia si stava formando e stava prendendo potere, quando cioè incominciava ad imporsi sul territorio”. E proprio in questo contesto sarebbe maturata l’eliminazione di un soggetto “emergente” che era entrato in contrasto con la potente famiglia galatinese. Infatti, afferma Cianci, “vittima dell’omicidio è stata una persona di Aradeo, di cui non ricordo il nome, chiamato Brindisino”. E continua, “Era stato sparato nei pressi della villa comunale, davanti ai passanti e quando era a terra non era ancora morto”. E in quel frangente Antonio Coluccia, alzandosi il cappuccio, gli si era avvicinato dicendogli: te lo dissi che ti avrei mangiato il cuore”. E lo stesso confidente di Cianci gli avrebbe detto che all’omicidio era presente anche un altro soggetto”.

Ora, le dichiarazioni del collaboratore di giustizia saranno sottoposte ad un attento esame da parte della magistratura, per vagliarne l’attendibilità.

L’omicidio in questione risale al lontano 21 giugno del 1991 e rientrerebbe nei contrasti tra clan. Lucio Carrozzo venne freddato da due persone a bordo di una moto, nei pressi della villa comunale di Aradeo. Prima di questo omicidio ve ne fu un altro. Pochi giorni prima, fu assassinato Agostino Mancino. Il presunto mandante venne individuato in Luigi Giannelli, noto esponente alla Sacra Corona Unita, il quale voleva impedire che Mancino subentrasse a lui nel traffico degli stupefacenti. Invece, dopo oltre 20 anni fu assolto dalla Cassazione, Andrea Giaracuni, il cui nome era stato indicato dai collaboratori di giustizia Luigi De Matteis e Salvatore Carmine Greco.

I due presunti autori dell’omicidio Mancino, dopo le dichiarazioni di Luigi Giannelli, divenuto anch’egli collaboratore di giustizia, furono individuati in Cosimo Leo e nel sopracitato Lucio Carrozzo, che erano rimaste però vittime a loro volta della guerra di mafia.

Le altre dichiarazioni di Cianci

Occorre ricordare che Cianci nei suddetti verbali di collaborazione ha dichiarato che la famiglia Coluccia gestiva a Galatina e paesi limitrofi: “tutte le attività illecite, in particolare il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, omicidi e tentati omicidi, attività estorsive mediante l’imposizione agli esercenti delle slot machine, delle bevande ed altro, l’imposizione di contratti riguardanti l’energia elettrica, gas ed acqua, l’esecuzione di atti intimidatori. Hanno disponibilità di armi che utilizzano per l’esecuzione di atti intimidatori”.

E poi, in un’altro verbale, il pentito ha riferito di avere ricevuto la somma di 30mila euro per sostenere la candidatura a Sindaco di Paolo Solito e quella dell’ex assessore alle politiche sociali del Comune di Sogliano Cavour, Luciano Biagio Magnolo.