Rubano cornici in pietra leccese e pavimento in mosaico, deturpato casolare della famiglia Taurino

Nottetempo, ignoti hanno rubato dal casolare di proprietà di Rosanna Taurino, alcune cornici in pietra leccese, parte del pavimento in mosaico e molte ‘chianche antiche’ del lastricato solare. Indagano i Carabinieri.

Che l’antico sia tornato prepotentemente di moda negli ultimi anni, è ormai un dato di fatto. Basta guardare le recenti costruzioni per accorgersi come non ci sia casa o villa che non abbia un imponente albero di ulivo, muretti a secco o bellissime pietre come ornamento nel giardino. E se questo ‘dettaglio’ non fosse sufficiente, lo dimostrano anche i recenti fatti di  cronaca che stanno allarmando il Salento. Sempre più spesso, infatti, menhir e dolmen finiscono nel mirino dei malviventi. Solo nell’ultimo periodo sono scomparsi dalla notte al giorno, tre monoliti che sono un vero e proprio patrimonio storico della nostra terra. Insomma, queste povere pietre hanno resistito alle intemperie, ma non alla mano cattiva dell’uomo.  Se si tratti di furti su commissione, non è dato saperlo qual che è certo è che questo tipo di reperti fanno sempre più gola come dimostra anche l’ultimo episodio avvenuto  in una campagna in contrada ‘Padula’ di proprietà di Rosanna Taurino, titolare delle Cantine Cosimo Taurino di Guagnano.
 
La scoperta è avvenuta soltanto questa mattina quando gli operai hanno notato che dal casolare rurale, denominato Villa Cosimina, ignoti avevano asportato cornici in pietra leccese lavorata su due porte di ingresso. Difficile stabilire il valore preciso dei pezzi asportati. Come se non bastasse, all’appello mancava anche parte del lastricato solare, quelle che in dialetto locale vengono definite «chianche antiche» e dei pavimenti in mosaico.   Insomma, una vera e propria razzia prontamente segnalata ai carabinieri della stazione di Guagnano.
 
Gli uomini in divisa hanno effettuato un sopralluogo e avviato immediatamente le indagini nella speranza di riuscire a identificare gli autori del gesto che, probabilmente, hanno avuto tutto il tempo di entrare in azione e fare manbassa. 



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