Sala giochi frequentata da ‘criminali’, serrande abbassate per quindici giorni. “Tra i clienti anche Ultras”

Sospensione per quindici giorni dell’autorizzazione rilasciata dal Comune di Lecce per una sala giochi nel quartiere Stadio di Lecce.

«Sospensione per quindici giorni dell’autorizzazione rilasciata dal Comune di Lecce per l’esercizio di una sala giochi autorizzata alla somministrazione di alimenti e bevande tramite distributore automatico». È questo il provvedimento firmato dal Questore Andrea Valentino in base all’art.100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.

Questa mattina, gli agenti della locale Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale hanno abbassato le saracinesche dell’attività, gestita da un ventottenne residente in città. Da tempo quel locale nel quartiere “Stadio”, rione “167”, era finito sotto i riflettori degli uomini in divisa, impegnati nei servizi di prevenzione e controllo del territorio voluti dal numero uno degli uffici di viale Otranto. È stato monitorata a lungo, prima del provvedimento. Da almeno due anni.

L’attività di identificazione e controllo dei poliziotti nel corso degli ultimi due anni ha consentito di accertare come la sala giochi sia costantemente frequentata da persone con alle spalle precedenti penali e giudiziari per reati anche abbastanza gravi commessi contro la persona ed il patrimonio o tramite l’uso di armi. C’erano anche “volti” che si erano fatti conoscere per il loro ‘temperamento violento’ durante lo svolgimento di manifestazioni sportive. Anzi, molti dei clienti della sala giochi appartengono al gruppo della tifoseria “Ultrà” della squadra di calcio del Lecce, destinatari della misura di prevenzione del “divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono le manifestazioni sportive” emessa dal Questore di Lecce, nonché rinviati a giudizio o condannati con sentenza passata in giudicato per reati commessi con utilizzo della violenza in occasione degli incontri di calcio della squadra del Lecce.

Inoltre, alcuni dei clienti abituali dell’attività sono soggetti pienamente inseriti in contesti di criminalità organizzata, come tali sottoposti ad indagini o condannati per aver commesso i reati che caratterizzano le associazioni di tipo mafioso, quali il traffico di sostanze stupefacenti, le estorsioni, il possesso e l’utilizzo illegale di armi clandestine.

La sospensione dell’attività dell’esercizio si è resa indispensabile al fine di tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica, ed al fine di privare i soggetti che lo frequentano della possibilità di continuare a riunirsi in un luogo aperto al pubblico dove progettano disegni criminosi, creando allarme sociale tra i cittadini onesti.



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