Sarah Scazzi. Gli avvocati di Sabrina Misseri «scarceratela»

Non ritengono debba restare in carcere Sabrina Misseri, per questo i suoi legali, Franco Coppi e Nicola Marseglia, hanno depositato un’istanza di scarcerazione.

I legali di Sabrina Misseri hanno depositato un’istanza di scarcerazione motivando la loro richiesta con il mancato deposito delle motivazioni della sentenza di condanna, a nove mesi di distanza dalla decisione della Corte di Assise.

«Scarcerate Sabrina Misseri». È questa in sostanza la richiesta degli avvocati della difesa, Franco Coppi e Nicola Marseglia che hanno depositato alla cancelleria della Corte di Assise di Taranto una istanza di scarcerazione della loro assistita, condannata all'ergastolo il 20 aprile dello scorso anno insieme alla madre Cosima Serrano, per l'omicidio della piccola Sarah Scazzi, compiuto il 26 agosto del 2010 ad Avetrana.

Da quando è stata letta la sentenza sul caso è calato il silenzio. Sono trascorsi i mesi, nove per l’esattezza, e non sono ancora state rese note le motivazioni della condanna che, per legge, devono essere depositate entro 90 giorni, salvo proroghe. Secondo l’accusa, il delitto di cui si sarebbe macchiata Sabrina è stato di impeto e motivato dalla gelosia per la cuginetta Sarah. «Dunque – come spiega l’avvocato Coppi spiegando il venir meno delle esigenze cautelari – anche per l’accusa non ci può essere la reiterazione del reato. E non parliamo della fuga. Dove vuoi che possa andare una persona come Sabrina ormai conosciuta ovunque, senza mezzi e sola». 

Inoltre, come fa sapere Nicola Marseglia che va spesso a trovare la ragazza «Sabrina sta male, è distrutta nel corpo e nell’anima».
Se la corte di Assise di primo grado rifiuterà di scarcerare Sabrina, gli avvocati sono pronti a fare appello al Tribunale del Riesame e se anche questa risposta dovesse essere negativa si rivolgerebbero alla Cassazione che già due volte ha chiarito, in due diverse sentenze, che non sussistono gravi indizi di colpevolezza.
Il professor Coppi – come riportato dal quotidiano La Stampa- vuole arrivare presto in appello per dimostrare l’innocenza di Sabrina. «Questo ergastolo è il più grande cruccio della mia carriera», ha spiegato in un’intervista alla giornalista Ilaria Cavo. «Ci sto consumando la mia vita, perché sapere che una ragazza di 23 anni – per me innocente – sta marcendo in carcere con una condanna all’ergastolo, mi toglie il sonno». 



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