Scoperti e denunciati truffatori seriali. ‘Merito’ di un condizionatore comprato e mai arrivato

Non ha ricevuto il condizionatore che aveva cercato di acquistare rispondendo ad un annuncio online e una 56enne leccese ha presentato denuncia permettendo di scoprire alcuni truffatori seriali che avevano già colpito in mezza Italia.

Era il 3 agosto dello scorso anno quando una 56enne leccese ha raccontato alla Polizia di aver cercato di acquistare un condizionatore su un sito di annunci alla modica cifra di 190euro. Il climatizzatore, però, non è mai arrivato. Dagli elementi forniti dalla donna nella denuncia  è stato accertato che il numero usato dal venditore era intestato a M.G. un 42enne di Como, mentre l’Iban sul quale era stato effettuato il pagamento era relativo ad carta postepay evolution intestata a D.P. un 26enne domiciliato a Pescara.
  
Il venditore aveva anche fornito un altro numero di telefono che, da successivi accertamenti, risultava intestato ad un uomo di Frosinone che –  avendo appreso che a sua insaputa erano state attivate alcune carte poste pay intestate a lui ed ad un suo amico – aveva sporto denuncia per sostituzione di persona.
  
È bastato scavare un po’ più a fondo per scoprire che i due protagonisti della truffa alla malcapitata leccese non erano dei “principianti” anzi erano stati indagati – da soli, insieme o con altri –  in più occasioni negli ultimi due mesi. Il 26enne, in particolare, il 19 agosto 2015 (quindi qualche giorno dopo il ‘colpo’) aveva sporto denuncia per lo smarrimento di tre carte di credito prepagate presso la Questura di Pescara. Tra queste proprio quella utilizzata per truffare la signora leccese.
  
A questo punto l’indagine si è allargata a macchia d’olio coinvolgendo anche il personale della Questura di Como e quella di Pescara che hanno ascoltato i due “sospettati”. È stato il 26enne a chiarire lo strano collegamento tra persone apparentemente diverse e separate. E  soprattutto le modalità con le quali le truffe venivano poste in essere.
  
Il giovane ha confessato di aver conosciuto in spiaggia due individui dei quali sapeva solo il nome, Christian ed Emanuel, probabilmente due fratelli che, sapendo delle sue precarie condizioni economiche, gli avevano offerto del denaro per attivare 7 carte di credito a suo nome.  DP nonostante sapesse che le carte sarebbero state utilizzate per delle truffe, ha accettato ricevendo circa 100/150 euro per ogni carta di credito.
  
L’uomo sapeva anche che i numeri di telefono che i due usavano per intrattenere rapporti con gli acquirenti di beni inesistenti erano intestati a dei prestanome (anzi, come accertato nel caso dell’uomo di Frosinone, attraverso una sostituzione di persona e quindi ad insaputa degli intestatari).
  
Alla richiesta di spigare il perché avesse denunciato lo smarrimento delle carte postepay (tra cui quella sulla quale la leccese aveva effettuato il pagamento del condizionatore) il 26enne ha risposto che, appena era stato contatto dalle Forze dell’ordine che gli chiedevano delucidazioni sull’attivazione delle carte di credito, aveva contattato Emanuel  esponendogli le sue preoccupazioni. È stato a quel punto che l’uomo gli ha consigliato di fare denuncia di smarrimento.
  
Considerato che i due truffatori in questione  sono personaggi noti, proprio per le numerose truffe effettuate si è proceduto al loro riconoscimento fotografico  ed identificati per R.M.  31enne di Pescara e un conterraneo 23enne, R.C. indagati per truffa in concorso.



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