‘Scusi, ho bucato’, ma entrano nella casa di cura e fanno razzia. Paura nella notte a Taviano

Rapina nella notte presso la casa di cura ‘Il Fiordaliso’ di Taviano: una donna ha citofonato alla struttura con la scusa di aver bucato la ruota della sua auto, ma a introdursi sono stati due soggetti armati. Picchiato il custode, si sono diretti verso la cassaforte.

Razzia in una casa di cura di Taviano in via Capitano Alberto Melica. Nella notte, infatti, alcuni malviventi si sono presentati presso un ricovero di persone con problemi di salute psicologica.
 
Il tutto sarebbe avvenuto nella notte appena trascorsa, poco dopo le ore 00.30, quando all’interno della casa di cura in quel di Taviano, ‘Il Fiordaliso’, è stato suonato il campanello del citofono: alla porta c’era una donna, la quale ha detto a chi le ha risposto di aver bucato la ruota della sua automobile e che, per questo, aveva bisogno dell’aiuto di qualcuno.
 
Chi si trovava di turno nella casa di cura ha, dunque, aperto i suoi cancelli per permettere i soccorsi alla finta malcapitata, ma è stato proprio in quel momento che sono sbucati due uomini, entrambi con il volto travisato da un passamontagna e con in pungo una pistola.
 
Questi si sono immediatamente scagliati contro il custode della struttura, provvedendo a riempirlo di percosse. A quel punto, superato il primo ostacolo, i due si sono introdotti all’interno della casa dove hanno preso di mira la cassaforte. Forzato l’armadietto blindato, quindi, sono riusciti a prelevare alcuni blocchetti di assegni. Notato che non c’era altro da depredare, si sono allora impossessati di due computer. Conclusa la repentina azione, infine, si sono dati tutti alla fuga.

Ancora shockati dall’accaduto, i testimoni hanno lanciato l’allarme alla Polizia: le indagini, in questo momento, sono state affidate agli agenti del commissariato di Gallipoli. Decisivi potrebbero essere le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza installato nella casa di cura: le Forze dell’Ordine, ad ogni modo, stanno già battendo alcune piste, con la più concreta che porta verso l’Est Europa. Sarebbe questa, infatti, l’origine dei rapinatori in fuga.



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