A conclusione di un’articolata attività investigativa finalizzata al contrasto della produzione e distribuzione di banconote false su canali Telegram con pagamenti digitali e in Criptovalute, i Carabinieri della Sezione Criptovalute del Comando Antifalsificazione Monetaria, con il supporto dei colleghi del Comando Provinciale di Lecce, hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare, emessa dal gip Anna Paola Capano, nei confronti di S.G.A., 31enne residente a Casarano, ritenuto responsabile di produzione e traffico di valuta falsa.
L’indagato è assistito dall’avvocato Luca Puce e potrà difendersi dalle accuse durante l’interrogatorio di garanzia previsto nelle prossime ore.
L’indagine, partita a febbraio 2024 e coordinata dal pm Maria Grazia Anastasia, trae origine dal continuo monitoraggio dei canali Telegram svolto dal personale specializzato della Sezione Criptovalute e ha consentito di individuare l’uomo, che gestiva una stamperia clandestina per la produzione di banconote contraffatte in euro nei tagli da 5, 10, 20, 50 e 100.
La tipografia, allestita in un ambiente domestico, ha consentito all’indagato di produrre una notevole quantità di denaro falso che veniva successivamente distribuito, attraverso spedizioni in Italia e all’estero, con un volume di affari preliminarmente stimato in oltre 60mila euro.
Le analisi tecniche eseguite dal Nac (National Analysis Centre) della Banca d’Italia, hanno consentito di attribuire le banconote false a due nuove ed insidiose classi di contraffazione originate in Italia, caratterizzate da un’ottima qualità e dalla presenza di caratteristiche similari a quelle genuine.
Gli elementi preliminarmente acquisiti hanno orientato le indagini nei confronti di una filiera di distribuzione realizzata da un “vendor” che, utilizzando il nickname “@DeathOfSilentBuy”, gestiva un canale Telegram dedicato alla vendita del denaro fasullo.
In particolare, è emerso che gli acquirenti, dopo aver pagato in Bitcoin o tramite Paypal, per un corrispettivo corrispondente al 10% circa del valore nominale, ricevevano plichi postali spediti tramite corriere.
La complessa ricostruzione investigativa ha fatto emergere che l’arrestato, sfruttando un noto sito internet utilizzato per la vendita di abiti di seconda mano, generava le etichette da apporre sulle buste da spedire al fine di eludere eventuali controlli sui plichi inviati.
Le unità specialistiche della Sezione Criptovalute del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, attraverso complesse indagini e l’uso di avanzate metodologie tecnologiche, sono riuscite a de-anonimizzare il responsabile del reato. Utilizzando tecniche investigative all’avanguardia, analizzando le transazioni sulla blockchain e integrando le tradizionali attività d’indagine, è stata individuata e smantellata la stamperia clandestina attiva, secondo le prime ricostruzioni, dal dicembre 2022 fino ad oggi.
Gli accertamenti svolti hanno complessivamente consentito di attribuire all’indagato numerose spedizioni inviate in Italia e altri Paesi dell’Unione Europea, quali Francia, Spagna, Germania, Austria e Lussemburgo.
In particolare, nel corso dell’indagine, mediante l’attivazione dei canali di cooperazione internazionale ed il supporto di Europol, nel comune di Feytiat la polizia francese ha arrestato in flagranza di reato di una persona destinataria di un plico postale contenente undici banconote del valore nominale di 50 euro false.
L’ambiente virtuale dove venivano effettuati gli scambi era la piattaforma di messaggistica Telegram, ampiamente riconosciuta per la sua sicurezza e popolarità e diventata tra l’altro la nuova frontiera per i cybercriminali.
Nel contesto, nei confronti dell’indagato è stato eseguito un decreto di sequestro patrimoniale preventivo sui conti correnti e sui wallet di criptovalute per un valore di 11mila, proventi dalle vendite illecite e, nella fase esecutiva, in cui ha partecipato anche uno specialista di Europol, sono state sequestrati 5.000 euro falsi in banconote da da 20 euro, 65mila euro giá stampati e pronti per essere definiti, 5.100 euro rinvenute all’interno di 6 plichi i quali il vendor li stava per spedire tramite corriere internazionale ai suoi clienti in Italia e all’estero.
All’interno dell’abitazione sono state rinvenute inoltre 3 stampanti e un numeroso materiale utile alla produzione del denaro nel corso della perquisizione, è stato sequestrato anche il canale Telegram.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.