
Avrebbe corteggiato insistentemente la vicina di casa, ma senza commettere nulla d'illecito.
Il giudice monocratico della seconda sezione penale Annalisa De Benedictis ha assolto "perché il fatto non costituisce reato", il 60enne di Squinzano V.P. Il vpo d'udienza Grazia Vitale ha, invece, invocato per l'imputato una condanna a 9 mesi con l'accusa di stalking. La vittima, un'operatrice socio-sanitaria dell'ospedale di Campi, più giovane di lui di circa dieci anni, si è costituita parte civile con l'avvocato Paolo Cosimo Maci.
Secondo l'accusa, V.P. un impiegato comunale, avrebbe prima messo in atto un serrato corteggiamento nei confronti della vicina di casa; di fronte ai suoi ripetuti rifiuti, sarebbe passato alle minacce e alle molestie. Lo spasimante l'avrebbe pedinata nei pressi di casa e di un supermercato della zona oppure le avrebbe inviato messaggi romantici e in un’occasione lasciato un mazzo di fiori sull'autovettura. La signora non avrebbe però ceduto alle ripetute avances, cosicché VP. si sarebbe presentato sul luogo di lavoro di lei, insultandola pesantemente con frasi del tipo "prima o poi ti apro la testa… torna alla burdellu addu si stata fino a moi". Invece, in un'altra occasione, avrebbe sbattuto con violenza il cancello d'ingresso del cortile comune per attirare la sua attenzione; dopodiché, V.P. avrebbe sputato vicino l'autovettura della donna per poi rigarla lungo la fiancata. Dopo quest'episodio, la vicina di casa decise di denunciarlo presso i Carabinieri della stazione di Squinzano.
Gli atti persecutori si sarebbero verificati per tre anni e fino al maggio del 2012 ed inizialmente il 60enne rispondeva anche dell'accusa di danneggiamento. Le indagini sono state coordinate dal pubblico ministero Roberta Licci. Il difensore di V.P, l'avvocato Maurizio Scardia, ha invece invocato l'assoluzione, ritenendo che il proprio assistito avesse semplicemente manifestato il suo amore per la vicina di casa.
Inoltre, secondo la difesa, ella avrebbe deciso di sporgere denuncia verso l'uomo, poiché irritata nei confronti di V.P. dopo che lui ebbe da ridire sul comportamento del suo cane.