“Il ragazzo senza i soccorsi sarebbe morto”: il gip sul tentato omicidio di Galatone

Il gip Giulia Proto si sofferma nell’ordinanza anche sul possibile movente, sostenendo che si “sta indagando sui traffici di droga”.

“Se non soccorso tempestivamente sarebbe morto per arresto cardiocircolatorio o per la copiosa emorragia interna”. È quanto sostenuto dal gip Giulia Proto nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, su richiesta del Sostituto Procuratore Francesca Miglietta, nei confronti di Giuseppe Marzano, 54enne già condannato nel 2014 per tentato omicidio (sentenza pendente in Appello); Vincenzo Lanzillotto, 40enne con precedenti in materia di sostanze stupefacenti e Marco Colazzo, 24enne incensurato, tutti di Galatone, accusati di tentato omicidio.

Determinante, l’intervento di un agente di Polizia libero dal servizio che dalla finestra della sua abitazione, udito il trambusto sulla strada, urlò agli aggressori, per poi scendere e metterli in fuga. La vittima, Dario Potenza, 21enne di Galatone, venne poi condotta in codice rosso prima presso l’ospedale di Gallipoli, per poi essere trasferito al Vito Fazzi Lecce, dove gli venne diagnosticata la perforazione del polmone e subì un arresto respiratorio scongiurato grazie al supporto di un rianimatore.

Il possibile movente

Ascoltato nell’immediatezza dei fatti, il giovane ha ricostruito la dinamica dell’accaduto, ma non è riuscito a dare un volto ed un nome agli aggressori. Ha riferito agli inquirenti che i tre aggressori si sono avvicinati al bar a bordo di un auto. Potenza è riuscito inizialmente a scappare, nascondendosi dietro un’altra macchina parcheggiata nei paraggi. I tre individui lo avrebbero però seguito e dopo essere scesi dall’auto in via Costa, avrebbero cominciato a pestarlo violentemente. E poi, afferma il giovane, “ho sentito una punta di coltello che nelle mie spalle e con violenza ho sentito tre o quattro colpi interfti dietro le spalle”. Ha comunque negato di aver subito minacce e di essere in debito di denaro con qualcuno.

Il gip Proto, nell’ordinanza, si sofferma sul possibile movente sostenendo che si “sta indagando sui traffici di droga, presumibile movente della allarmante aggressione”.

Secondo il giudice, ad ogni modo, sussistono i gravi indizi di colpevolezza e le gravi esigenze cautelari nei confronti dei tre aggressori “desumibili dalla modalità della condotta, nonché dalla personalità degli indagati”.

Inoltre, il gip sottolinea (a riprova del clima omertoso intorno all’accaduto) che “il Lanzillotto riusciva anche, senza alcuna difficoltà, a far allontanare i numerosi testimoni dell’aggressione – evidentemente a conoscenza dello spessore criminale degli stessi – con un semplice gesto della mano”.

L’interrogatorio di garanzia

I tre arrestati dovranno comparire presumibilmente nella giornata di domani, dinanzi al gip Giulia Proto, presso il carcere di Borgo San Nicola per l’interrogatorio di garanzia.

Sono assistiti dagli avvocati Roberto De Mitri Aymone e Ladislao Massari. Potranno avvalersi della facoltà di non rispondere o fornire la propria versione dei fatti.



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