Spedizione punitiva a colpi di martello. Chiesta l’archiviazione per un 31enne, dopo l’esame del Dna

Il pm ha accolto la memoria difensiva del legale di Alessio Elia, 31 anni di Squinzano. L’ultima parola spetta al gip.

La Procura ha chiesto l’archiviazione per un 31enne, accusato di essere uno dei due responsabili
del tentato omicidio di un 37enne di Campi Salentina, ferito gravemente a colpi di martello.

Il pm Paola Guglielmi ha accolto la memoria difensiva dell’avvocato Mariangela Calò, legale di Alessio Elia, 31 anni di Squinzano. Fondamentale è risultato l’esito degli accertamenti tecnici biologici, anche di natura non ripetibile sul materiale repertato, eseguiti dai carabinieri del Ris di Roma. In base a quanto emerso dai risultati depositati a fine agosto, non sono state rilevate sul martello, tracce biologiche appartenenti a Elia, dopo la comparazione effettuata dai Ris.
Ad ogni modo, la richiesta di archiviazione del sostituto procuratore Paola Guglielmi dovrà essere vagliata dal gip Laura Liguori. Il giudice intanto, nelle settimane scorse ha disposto la scarcerazione di Elia.

Ricordiamo che nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari compariva, oltre ad Elia, anche Alessandro Salvini, 29enne di Lecce, con l’accusa di tentato omicidio aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione e violazione di domicilio.

La violenta aggressione si è verificata a Campi Salentina, in via Manzoni, nella notte del 24 ottobre del 2020. Secondo l’accusa. si sarebbe trattata di una spedizione punitiva, pianificata nei minimi dettagli e messa appositamente in atto in orario notturno. In base a quanto sostenuto dalla Procura, i due indagati avrebbero prima divelto la porta di casa. Una volta entrati nell’abitazione, avrebbero colpito il 37enne con inaudita ferocia, sferrandogli calci e pugni e colpendolo in testa e sul viso, con un martello ed una sedia. La vittima rimediava una serie di fratture e dopo essere giunto in ospedale in codice rosso, veniva sottoposto ad un delicato intervento chirurgico al cranio.

Il movente della spedizione punitiva sarebbe da ricondurre al fatto che l’uomo, da pochi giorni, avesse interrotto la relazione con la moglie, parente di Salvini. Quest’ultimo, durante l’udienza di convalida dell’arresto, ha riferito di essere stato prima aggredito dal cognato con il martello, rimediando delle lesioni. Invece, Elia ha detto di non avere partecipato ai fatti e di essere rimasto a casa. Il gip ha poi confermato l’arresto e il carcere per entrambi. Alla luce degli accertamenti dei Ris, come detto, dopo circa un anno, Elia è stato scarcerato. In seguito è anche arrivata la richiesta di archiviazione della Procura.

Invece, nel corso degli accertamenti dei Ris, sia sul battente a cuneo che sull’impugnatura dell’arnese sequestrato in fase di indagine, sono state trovate tracce biologiche riconducibili a Salvini ed alla presunta vittima di aggressione. E per lui, a breve, la Procura dovrebbe formalizzare la richiesta di rinvio a giudizio. Ad ogni modo, nei giorni scorsi, anche Salvini è tornato a piede libero. È difeso dall’avvocato Cosimo D’Agostino.