Toccatine e palpeggiamenti nei confronti di una bambina di appena 4 anni, a causa dei quali, due zii finiscono sotto processo. Il Gup Stefano Sernia ha rinviato a giudizio una 47enne ed un 40enne residenti a Marittima di Diso all'epoca dei fatti consumatisi tra il 2010 ed il gennaio 2014.
Entrambi, fratelli del padre della giovanissima vittima di abusi, dovranno comparire innanzi al giudice della prima sezione penale per l'inizio del processo, in data 2 maggio prossimo. Gli imputati rispondono del reato di violenza sessuale continuata con le aggravanti dell'abuso relazioni domestiche e di coabitazione e della minore età della parte offesa e sono difesi dagli avvocati Luigi Pastore (per la zia) e Stefano Metrangolo (per lo zio). Invece, l'avvocato Silvia Mauro difende i genitori della bambina, quali esercenti la potestà, che si sono costituiti parte civile, avanzando una richiesta di risarcimento di 50.000 euro.
Secondo l'accusa, la bimba avrebbe subìto ripetuti abusi sessuali nella casa dove ella viveva assieme ai genitori ed agli zii.
I due fratelli del padre, in occasione di " bagnetti" e altri momenti d'intimità, l'avrebbero toccata e palpeggiata e in certe occasioni lo zio si sarebbe masturbato innanzi ai suoi occhi. Inoltre, l'avrebbero minacciata di ripetere "gli atti sessuali", nel caso in cui, la bambina avesse raccontato il terribile segreto ai propri genitori.
Le indagini condotte dalla dr.ssa Roberta Licci (sostituita in udienza dalla dr.ssa Stefania Mininni) e chiuse nell'ottobre scorso hanno ricostruito la vicenda, dopo la segnalazione dei servizi sociali di Botrugno. La bambina, all'epoca dei fatti di appena 4 anni si era anzitutto confidata con la cugina più grande, presso la quale si recava per fare il compiti. Quest'ultima assieme alla madre ne avrebbe parlato con i genitori della piccolina.
Dopo una serie di confronti ed incontri "privati" sarebbe scattata la denuncia. Sarebbero così cominciati una serie di accurati accertamenti dei Carabinieri di Maglie, consistenti in intercettazioni telefoniche ed ambientali. Inoltre si sarebbe proceduto con l'ascolto dei parenti e degli assistenti sociali (sentiti come persone informate dei fatti) che si erano occupati del caso, fino ad arrivare all'incidente probatorio del 13 maggio 2014.
Innanzi al gip Annalisa De Benedictis sarebbe avvenuto l'ascolto protetto "con specchio unidirezionale" della bambina alla presenza di due consulenti. L'esito dell'incidente probatorio avrebbe evidenziato la capacità di testimoniare della piccola e avrebbe escluso l'"interferenza" di condizionamenti o elementi di fantasia nella testimonianza.
La bimba avrebbe confermato gli abusi sessuali subiti e intanto gli zii, sarebbero stati allontanati dalla casa di Marittima, nella quale vivevano assieme alla piccolina ed ai suoi genitori. Invece, la bambina ed i suoi genitori sono stati trasferiti un ambiente protetto, sotto il "controllo" dei servizi sociali.
