Vernice rossa sulla statua della Madonna. Nel mirino dei vandali la parrocchia di San Giovanni Battista

La statua della Madonna posizionata all’esterno della Chiesa è stata imbrattata di vernice rossa e sui muri della parrocchia sono comparse alcune scritte offensive come ‘Mantovano Talebano’. Si indaga

Lo scenario che si è aperto agli occhi dei passanti questa mattina è stato senza dubbio poco edificante. Nel mirino di alcuni ignoti che molto probabilmente saranno entrati in azione con la complicità della notte, la statua della Madonna, letteralmente imbrattata con della vernice rossa, e i muri della parrocchia di San Giovanni Battista, alla periferia di Lecce su cui sono comparse diverse scritte offensive, prontamente coperte, tra cui «Dio è trans», «Preti pedofili» e «Mantovano talebano».
 
Proprio la frase rivolta all’ex sottosegretario all’Interno non può non richiamare alla memoria quanto accaduto circa una settimana fa, il 7 febbraio per l’esattezza, durante la conferenza sulla famiglia, fortemente voluta dal parroco e che aveva come ospite e relatore proprio Alfredo Mantovano.  Il convegno dal titolo “Guerra alla famiglia naturale: ideologia del gender, unioni civili, matrimoni omosessuali“ e organizzato da Alleanza Cattolica, aveva sollevato non poche polemiche sfociate in alcuni momenti di tensione con un piccolo gruppo di persone che avrebbero tentato, in segno di dissenso, di introdursi nella parrocchia per impedire che si tenesse il seminario. Per calmare gli animi e garantire l’ordine pubblico, era dovuta intervenire persino la Polizia. All’esterno, anche i membri dell’associazione di volontariato “Lea- Liberamente e apertamente” di Lecce che avevano organizzato una protesta pacifica.
 
I segni del passaggio dei “vandali” sono ancora ben visibili sulla statua della Madonna posizionata all’esterno della chiesa. Il primo commento, ovviamente di sdegno, alla luce della 'scoperta' di oggi, arriva da Adriana Poli Bortone ex primo cittadino del capoluogo barocco ed esponente di Fratelli d'Italia-An «Mancavano solo le scritte blasfeme a sottolineare ancora di più il degrado di una città che si mostra quasi rinunciataria riguardo alla sicurezza e al rispetto della dignità dei cittadini e delle istituzioni. Auspichiamo una ferma presa di posizione e interventi adeguati da parte di tutti coloro che sono preposti a garantire questi elementi essenziali della vita quotidiana».

Tania Tornese



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