L’autore leccese Andrea Apollonio, con il romanzo “I pascoli di carta” (Rubbettino), il 28 agosto verrà proclamato vincitore della XVI edizione del premio “Zocca Giovani”. Riconoscimento importante e prestigioso
Dopo la presentazione alla cittadinanza dei cinque finalisti scelti dalla giuria “tecnica” e presieduta da Alberto Bertoni, composta, tra gli altri, anche da Vasco Rossi – oltre ad Apollonio, concorrevano Martina Merletti con “Ciò che nel silenzio non tace” (Einaudi), Nikolai Prestia con “Dasvidania” (Marsilio), Bernardo Zanon con “I miei stupidi intenti” (Sellerio) e Nadeesha Uyangoda con “L’unica persona nera nella stanza” (66th).
Così la giuria “popolare”, composta da studenti e lettori della provincia di Modena, ha potuto esprimere il proprio giudizio con apposite schede di valutazione.
Il libro di Apollonio si è quindi aggiudicato il premio “Zocca Giovani“, una illustre vetrina della letteratura contemporanea, il cui faro è puntato sui giovani scrittori.
Andrea Apollonio, trentacinque anni, già autore di “Storia della Sacra corona unita” (Rubbettino, 2016) e oggi sostituto procuratore in Sicilia, era stato, con “I pascoli di carta“, finalista anche del noto premio “Racalmare – Leonardo Sciascia”.
Ad attrarre l’attenzione degli addetti ai lavori è stato un libro “giallo” che guarda allo stile dei grandi maestri siciliani e che, attraverso una trama poliziesca ambientata sull’isola e percorsa dal sostituto procuratore Salvatori, rivela l’arcaico e violento fenomeno della mafia dei Nebrodi, sconosciuto ai più.
