Il calcio di strada: la realtà dello Spartak Lecce

Appuntamento oggi, 11 febbraio, calcio e cinema, impegno sociale e goliardia, agonismo e antagonismo, accade tutto ne “L’altra città”, il film-documentario che verrà proiettato a Lecce.

Il centro di aggregazione ed eventi sociali e culturali Crocevia di Lecce, propone, oggi 11 febbraio, alle ore 19:00, la proiezione del docufilm “L’altra città”, senza confini tra calcio e cinema.

Il film-documentario è stato presentato al Festival del Cinema Europeo, nella tredicesima edizione, scritto e diretto da Cristian Sabatelli e Pippo Cariglia, è una produzione “Zerobudget”, in collaborazione con l’agenzia culturale Bfake, Bpress, Jefferson e tutte le realtà libere di Lecce.

La trama

In un ex ospedale psichiatrico, un campo di calcio abbandonato diventa un laboratorio sociale. Le vicende di alcuni immigrati legati ognuno ad un destino diverso, si intrecciano in un torneo di calcio antirazzista che da diversi anni occupa, a Lecce, un luogo quasi immateriale, dove la parola “integrazione” sembra non avere senso di fronte a momenti di vita e di confronto diretto.Ci sono storie che raccontano di un calcio giocato dietro una scrivania, tra cura dell’immagine, pubblicità, contratti milionari e colpi di mercato da piazzare; e storie di calcio giocato sul campo, tra integrazione e riscatto sociale.

E’ lì, nel campetto in terra battuta dell’ex Opis, che ogni weekend, per quattro mesi, si “affrontano” e giocano a pallone squadre salentine e rappresentative di molte delle comunità di stranieri che vivono a Lecce.

Contro il razzismo

Lì, dove “chi è razzista non si diverte”, è nata l’idea di un calcio senza confini e sono nate le immagini del documentario “L’altra città”, che racconta quello che accade a quei ragazzi di periferia che proprio nel calcio vedono un’occasione di riscatto, un modo per fuggire da un futuro incerto, spesso criminalizzato, tra quei palazzoni squadrati.

Lo Spartak Lecce nasce nell’estate del 2011, sulla scorta del progetto “Calcio senza confini”, torneo di calcio a nove per l’integrazione delle diverse etnie presenti nel capoluogo.

Il nome scelto non è casuale, Spartaco era lo schiavo che si ribellò all’impero romano, lo Spartak Mosca, la squadra degli operai, del popolo, contro i poteri forti e gli interessi di Stato.

Lo Spartak Lecce è una realtà che merita di venire alla ribalta, spesso non è facile toccare questi argomenti nei campi di periferia, ma esistono valori di base ad unire, come l’unione, l’uguaglianza, l’antirazzismo, l’antifascismo e la lotta contro qualsiasi forma di discriminazione.

Un bel modo di rincorrere un pallone, per provare tra mille difficoltàa salvare quel che resta.

di Serena Pacella Coluccia



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