Calici di Luce 2025: ultima notte di magia a Scorrano

Un evento che ieri ha incantato migliaia di persone con un mix straordinario di vino, arte, musica e luce — e che questa sera promette ancora più emozioni.

A Scorrano l’aria profuma già di attesa. È il secondo e ultimo giorno di Calici di Luce 2025, l’evento che ha trasformato la capitale mondiale delle luminarie in un percorso emozionale fatto di luce, vino, arte e memoria.

La serata di ieri ha superato ogni aspettativa. Migliaia di visitatori hanno attraversato i luoghi simbolo del borgo, lasciandosi guidare da luminarie artistiche, brindisi appassionati e sculture di sabbia che sembrano nate per raccontare il tempo. Oggi, tutto questo si ripete per un’ultima, imperdibile volta.

Il vino come filo conduttore di una storia collettiva

Tra i vicoli accesi da geometrie luminose, i vini del Salento tornano protagonisti. Non semplici degustazioni, ma racconti liquidi che parlano di radici profonde, di vendemmie antiche e di passione tramandata da generazioni.

I visitatori, calice alla mano, saranno accompagnati da sommelier esperti in un percorso che tocca i principali vitigni autoctoni della regione. Primitivo, Negroamaro, Malvasia, Verdeca, Susumaniello: ogni sorso è un’occasione per scoprire l’anima agricola e culturale del territorio.

Nel cortile di Palazzo De Iaco-Veris, la degustazione si fa contemplazione. Le luci soffuse, il silenzio che avvolge le mura storiche, i racconti dei produttori: tutto contribuisce a costruire un’esperienza intima, autentica, che mette in dialogo il gusto con la memoria.

Sculture di sabbia: l’arte che vive solo nel presente

Nel Chiostro degli Agostiniani, si respira un’atmosfera sospesa. Qui, artisti internazionali hanno plasmato la sabbia in forme sorprendenti, capaci di evocare emozioni profonde con una materia fragile e destinata a scomparire. Un’arte effimera, che celebra il presente e lo rende eterno per un istante.

Le sculture non sono solo decorative. Sono opere vive, che interagiscono con l’ambiente, con il pubblico, con la luce che le accarezza e le trasforma. Entrare in questo spazio significa rallentare, osservare, ascoltare il tempo.

Il Museo delle Luminarie: la luce come identità

Il percorso si conclude nel cuore pulsante della tradizione scorranese: il Museo delle Luminarie di Puglia. Una tappa obbligata per chi desidera comprendere davvero il legame profondo tra questa città e la sua vocazione luminosa.

Attraverso un allestimento curato e coinvolgente, il museo ripercorre la storia delle luminarie dal Cinquecento fino ai giorni nostri. Non si tratta solo di arte visiva, ma di un racconto collettivo, fatto di fede, festa, artigianato e creatività. Un patrimonio culturale unico, che continua a rinnovarsi ogni anno grazie al talento di maestri locali.

Ultima occasione per lasciarsi sorprendere

Quella di stasera è l’ultima occasione per partecipare a Calici di Luce 2025. Un evento che ha saputo fondere tradizione e innovazione, spiritualità e convivialità, arte e territorio. Un appuntamento che ha restituito a Scorrano il suo ruolo di palcoscenico identitario del Salento, non solo attraverso le sue celebri luminarie, ma anche attraverso nuovi linguaggi, nuovi sensi, nuove emozioni.

Il centro storico è pronto ad accogliere ancora una volta chi sceglierà di farsi stupire. Dalle 20:00 a mezzanotte, le vie della città saranno percorse da visitatori, musicisti, sommelier, artisti e sognatori. Tutti accomunati dal desiderio di vivere un’esperienza che va oltre il semplice intrattenimento.

Informazioni utili

Il biglietto d’ingresso, al costo di 15 euro, comprende:

– la degustazione guidata di vini locali

– un calice da degustazione con sacca personalizzata

– l’accesso al percorso artistico con sculture di sabbia

– la visita al Museo delle Luminarie.

Non è prevista prenotazione, ma l’ingresso sarà contingentato per garantire a tutti un’esperienza piacevole e sicura. Si consiglia di arrivare con anticipo.

Un evento da ricordare, un territorio da custodire

Calici di Luce 2025 si chiude stasera, ma le emozioni che ha generato continueranno a risuonare a lungo. In ogni brindisi, in ogni fotografia scattata sotto le luminarie, in ogni racconto condiviso. È l’eredità di un evento che ha saputo fare del vino una narrazione, della sabbia un’opera d’arte, della luce una lingua comune.

Chi sceglierà di esserci, anche solo per qualche ora, porterà con sé un frammento prezioso di questo angolo di Puglia. Scorrano, ancora una volta, ha dimostrato che la bellezza non è solo da guardare, ma da vivere.



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