Tornano nella settimana dal 18 al 23 novembre le “Giornate FAI per le Scuole”, manifestazione interamente dedicata alle scuole che datredici anniil FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS organizza in tutta Italia su modello delle Giornate FAI di Primavera e d’Autunno. Protagonisti dell’evento saranno gli Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati dai volontari del FAI in collaborazione con i docenti, che accompagneranno altri studenti in visita nei Beni e nei luoghi da loro selezionati e aperti grazie al FAI, vivendo un coinvolgimento diretto nella valorizzazione del proprio territorio come parte attiva della comunità, e assurgendo a esempio per molti giovani in uno scambio educativo tra pari.
Le Delegazioni di migliaia di volontari della Fondazione, diffusi e attivi in tutte le regioni, apriranno infatti oltre duecento luoghi speciali che saranno visitati da studenti iscritti al FAI con la propria classe. Le classi “Amiche FAI” saranno accolte da migliaia di ragazzi e condotte alla scoperta di chiese, palazzi, parchi e giardini storici, monumenti e istituzioni del loro territorio, che ne racconteranno la storia, ne sveleranno i capolavori e i particolari curiosi, proponendo ai loro pari un’esperienza memorabile, che li motiverà a farsi cittadini più consapevoli e attivi, primi difensori e promotori del patrimonio culturale dell’Italia.
A Lecce, sarà protagonista la Chiesa dei S.S. Niccolò e Cataldo, complesso monumentale dei SS. Niccolò e Cataldo rappresenta una memoria storica importante, che attraversa circa sei secoli dalla fine del XII fino a tutto il XVIII secolo. La Chiesa fa parte di un complesso monastico benedettino, costruito nel 1180 fuori dalle mura urbiche, a nord-ovest dell’abitato. Gli Olivetani, subentrati ai Benedettini nel 1494, trasformarono la struttura del cenobio con la sola parziale eccezione della chiesa, affidando gli interventi alle maestranze più significative dell’epoca: Gabriele Riccardi, autore p.e. delle due eleganti acquasantiere e della statua di S. Nicola, e Giuseppe Cino, cui è attribuito il rifacimento della facciata terminato nel 1716. La chiesa è un gioiello del Romanico pugliese con istanze culturali nordiche, bizantine e arabo-islamiche. Nella facciata si riscontra un perfetto equilibrio tra il passato medievale e il gusto barocco. L’impianto è di tipo basilicale con tre navate orientate; all’incrocio tra il braccio longitudinale e quello trasversale svetta l’alto tamburo della cupola. La veste pittorica conserva tracce dell’età tancrediana, lacerti di affreschi quattrocenteschi e una decorazione delle volte completata nel 1600.
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Calasso e dell’Istituto Virgilio di Lecce.