I detenuti diventano attori. In scena al Paisiello ‘Happy Birthday Barbablù’

Gli attori/detenuti della Compagnia ‘Io ci Provo’ guidata da Paola Leone ritornano sul palco del Teatro Paisiello di Lecce con lo spettacolo nato tra le mura della Casa Circondariale di Borgo San Nicola.

Non è la prima volta che la compagnia Io Ci Provo”, che prende il nome dall’omonimo laboratorio/percorso teatrale guidato dalla regista Paola Leone all’interno della sezione maschile della Casa Circondariale “Borgo San Nicola” di Lecce, calca il palco dello storico teatro del capoluogo salentino. E siamo certi che non sarà l’ultima. E così, 11 detenuti/attori porteranno in scena martedì 6 ottobre, nella splendida location del Teatro Paisiello di Lecce, lo spettacolo “Happy Birthday Barbablù”.
 
Esattamente un anno fa, in concomitanza con la visita della giuria per la candidatura di Lecce a Capitale Europea della Cultura 2019, la compagnia “Io Ci Provo” era uscita dalle mura dell’istituto penitenziario. E proprio in quell’occasione l’amministrazione comunale si era impegnata ufficialmente a sostenere il progetto, aprendo le porte dello storico Teatro Paisiello, nel cuore del capoluogo salentino alla compagnia. Ogni anno. Un riconoscimento importante per un progetto che, nel suo piccolo, sta rivoluzionando lo sguardo sul carcere e sui suoi ‘abitanti’.
 
Quest’anno lo spettacolo è inserito all’interno della programmazione di Lecce2015 – Capitale Italiana della Cultura, a suggellare il legame con il Comune di Lecce che mira a farlo diventare un appuntamento stabile.
 
Il laboratorio "Io ci provo" che prende il via nel 2011, con l’intento di sperimentare un teatro politico che si racconta e ci racconta la società attuale, promuovendo il teatro come forma artistica e culturale capace di realizzare la sua vocazione storica di luogo di costruzione e formazione di una cittadinanza attiva, capace di includere, promuovere e valorizzare le differenze è come si suol dire un esperimento riuscito.
 
Un lavoro dal basso, quotidiano, che quest’anno ha rafforzato ancor più il ponte dentro-fuori, attraverso diversi percorsi di sensibilizzazione, in primis quello attivato nelle scuole superiori di Lecce. Circa 100 studentesse e studenti hanno partecipato ai laboratori di “Io Ci Provo”, entrando in contatto con un’altra faccia del carcere, quella possibile, quella che mira a superare barriere e pregiudizi verso una piena inclusione sociale.
 
I detenuti che, grazie all’articolo 21 della Legge n° 354 del 1975 (Ordinamento Penitenziario), hanno la possibilità di uscire dal carcere svolgere un’attività lavorativa retribuita regolarmente, hanno un contratto da attore reale, a dimostrazione che il lavoro culturale deve essere riconosciuto e retribuito al pari di altri lavori, dimostrando così che nella cultura si può ancora investire.

Nello spettacolo un uomo, giovane, bello, spregiudicato e cattivo, viene raccontato dagli occhi e dai ricordi dei suoi “amici”, dei suoi genitori, delle sue mogli, nel giorno del suo compleanno. Barbablù, il più temibile delle fiabe, si confessa e ci racconta cosa significa volere bene al Dio sbagliato, come ci si sente quando si capisce che quel Dio sbagliato è ormai la propria voce, il tuo stesso sangue, la tua stessa vita. C’è possibilità di salvarsi? Chi mi può salvare? E chi mi può veramente condannare? Proviamo a raccontare quello che vediamo e che fa parte della nostra esistenza senza giudizio, soltanto prendendo atto che pure questo può accadere quando si viene catapultati nella vita. Non cerchiamo la risposta ma ascoltiamo le domande. 
 
Un breve estratto dello spettacolo sarà inoltre presentato sabato 7 novembre sul palco del Teatro Politeama Greco di Lecce durante la quarta edizione di TedxLecce.



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